Spesso, non è chiaro fino a quando un figlio è a carico dei genitori. La risposta cambia in base a cosa si intende con “a carico”, ovvero fino a quando i genitori sono tenuti a mantenerlo o averlo in casa oppure se fiscalmente.

Entrambe sono questioni importanti, la prima per obblighi finanziari dei genitori e la seconda per la possibilità di beneficiare di detrazioni fiscali.

C’è, infine, anche una terza questione riferita agli eventuali danni commessi dai figli e fino a che età i genitori sono, in qualche maniera, i garanti.

Nel testo, la spiegazione.

Fino a quando un figlio è a carico dei genitori?

Spesso e volentieri, i genitori si chiedono fino a che età sono obbligati dalla legge a mantenere i figli. Una domanda che si pone, soprattutto, quando i figli iniziano ad essere “grandi”, ma nonostante ciò non provvedono a se stessi economicamente.

L’obbligo del mantenimento in capo ai genitori è obbligatorio fintanto che i figli non diventano economicamente autonomi. Ovviamente, si tratta di una disposizione generale che non concede ai figli la possibilità di adagiarsi sugli allori.

I figli devono essere a carico dei genitori finché non riescono a dimostrare che lo stato di disoccupazione non dipende dalla propria colpa e che, al contrario, si stanno impegnando a trovare lavoro.

Cosa deve fare il figlio? Studiare e cercare occasioni lavorative. Per esempio, un figlio che non studia o studia, ma è fuoricorso da molti anni e i figli che non lavorano perdono il diritto al mantenimento.

La Cassazione ha indicato un’età massima oltre la quale si perde a prescindere il diritto di essere mantenuti da genitori: una volta superati i 30 o i 35 anni, se il giovane è ancora disoccupato lo è a causa propria.

Cosa vuol dire fiscalmente a carico

Un altro caso in cui i figli sono a carico, lo sono da un punto di vista fiscale. Si definiscono fiscalmente a carico:

  • I figli con età fino a 24 anni con reddito non superiore a 4.000 euro annui;
  • I figli con età superiore a 24 anni con reddito che non superi i 2840,51 euro annui.

È bene precisare che il figlio si considera fiscalmente a carico dei genitori anche se non convivente e a prescindere che stia studiando oppure no. In questo caso, per i figli fiscalmente a carico i genitori possono fruire di detrazioni fiscali.

Passiamo ad un’altra questione economica: fino a quando il figlio è nell’Isee dei genitori? In questo caso, il mantenersi o meno da soli non c’entra nulla. I figli sono nell’Isee dei genitori finché fanno parte del loro nucleo familiare o, in alternativa, finché sono fiscalmente a carico loro.

Fanno parte del nucleo familiare tutti i soggetti compresi nella famiglia anagrafica fiscalmente a carico, anche se qualcuno di loro abita in un’altra città. Facciamo l’esempio del figlio che frequenta un corso universitario fuori sede oppure del coniuge domiciliato in un’altra città.

Il figlio maggiorenne fa parte del nucleo familiare dei genitori soddisfacendo le seguenti condizioni:

  • Deve avere meno di 26 anni;
  • Deve essere fiscalmente a carico dei genitori;
  • Non deve essere sposato;
  • Non deve avere figli.

Fino a che età i genitori sono tenuti a rispondere dei figli

Concludiamo spostandoci ad analizzare la responsabilità civile e penale dei genitori per le azioni commesse dai figli.

Ebbene, in linea generale, i genitori non sono mai responsabili delle azioni commesse dai figli, anche quando sfociano in reati, anche se sono minorenni. Se il figlio ha 14 anni si assume la responsabilità penale delle proprie azioni e può essere processato e condannato.

Per quanto riguarda, invece, gli illeciti amministrativi, la responsabilità ricade sempre sui genitori, ma solo finché i figli sono minorenni.