Nel 2015 uccise un ladro che con due complici aveva sequestrato in casa lui, la moglie e la figlia di undici anni per derubarli: Rodolfo Corazzo, di 68, è stato ora eletto sindaco del Comune di Rodano, nel Milanese. Ecco chi è e su cosa si concentra il suo programma.

Chi è Rodolfo Corazzo, il nuovo sindaco di Rodano: nel 2015 uccise un ladro per legittima difesa

I fatti risalgono al 24 novembre del 2015. Rodolfo Corazzo, gioiellerie di professione, era appena tornato dal lavoro quando, nel garage della sua villetta di Rodano, nel Milanese, fu assalito da tre malviventi che, con il volto coperto da un passamontagna, lo picchiarono e lo trascinarono in casa, dove c’erano la moglie e la figlia di undici anni, che vennero sequestrate.

Al termine di diverse ore di terrore, per intimidire i rapinatori, l’uomo sparò un colpo di pistola in aria: i tre ladri risposero aprendo il fuoco con due armi che avevano appena rubato. Furono esplosi in tutto una decina di colpi: l’albanese Valentin Frrokaj, latitante dopo essere evaso dal carcere in cui stava scontando una condanna all’ergastolo per omicidio, rimase ucciso. Portato in caserma, Corazzo, oggi 68enne, disse subito che aveva agito “per difendere la sua famiglia”.

Indagato per eccesso di legittima difesa, alla fine fu assolto: i giudici, ricostruendo l’accaduto, definirono la sua versione “credibile”. Era il 2017. Pochi giorni fa il 68enne è stato eletto sindaco del suo Comune, Rodano, dopo essersi candidato alla testa della lista civica “Rodano per te”, sostenuta dal centrodestra. “Vogliamo dichiarare guerra ai furti”, ha dichiarato a Il Giorno, spiegando che al centro del suo programma c’è la sicurezza.

Bisogna fare in modo che le cose brutte non succedano – ha detto -. Le telecamere, per esempio, aiutano. In casa mia ripresero tutto, tranne l’epilogo perché i malviventi le spensero, ma il tenore di quello che abbiamo vissuto era chiaro. E poi ci servono più agenti di polizia locale.

I casi Cattaneo, Roggero e Bonvin

Corazzo porterà a compimento la sua missione gratuitamente: ha fatto sapere, infatti, di aver rinunciato allo stipendio, che sarà devoluto a persone in difficoltà. Il suo obiettivo è fare in modo che altri non vengano a trovarsi nella situazione che ormai dieci anni fa visse in prima persona insieme ai familiari.

Il suo caso ricorderà a molti quello di Mario Cattaneo, che nel marzo del 2017 uccise il 32enne Petre Ungureanu, sparandogli con un fucile, dopo averlo sorpreso a rubare nel suo locale a Lodi: lo scorso aprile l’uomo, di 73, è stato assolto anche in Appello dall’accusa di eccesso colposo di legittima difesa.

“Ho sempre avuto tanta paura, però non ho mai mollato, ho sempre reagito”, ha detto ai giornalisti all’uscita dall’aula dopo la lettura della sentenza. Lo riporta Rai News. Diversi sono i casi di Mario Roggero e Franco Iachi Bonvin. Il primo è il gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) condannato in primo grado a 17 anni di reclusione per aver sparato a tre ladri, uccidendone due.

Secondo i giudici, l’uomo agì “per farsi giustizia” e non per “difendere la propria o altrui incolumità”, come il tabaccaio di Pavone Canavese, nel Torinese, che nel 2019 sparò a un giovane originario della Moldavia e lo uccise dopo averlo sorpreso a rubare nel suo negozio. Bonvin, inizialmente indagato per eccesso di legittima difesa, alla fine è stato condannato a cinque anni per omicidio volontario.