Bonus partita IVA fino a 4.800€: con la Circolare n. 4 del 5 gennaio 2024, l’INPS ha introdotto il supplemento ordinario n. 40/L, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 2023. Il provvedimento, entrato in vigore il 1° gennaio 2024, disciplina le regole relative agli ammortizzatori sociali e alle misure di sostegno al reddito, tra cui il bonus per le partite IVA fino a 4.800 euro. Vediamo insieme come funziona.
Bonus partita IVA fino a 4.800€ nel 2024
Nella suddetta circolare è racchiuso un quadro riepilogativo delle principali disposizioni normative previste dalla legge n. 213/2023.
Per quanto riguarda l‘Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), regolamentata dai commi da 142 a 155 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2024, la misura è stata resa strutturale con decorrenza dal 1° gennaio 2024.
Va precisato che la misura era stata introdotta in via sperimentale per il periodo che va dal 2021 al 2023, dall’articolo 1, comma 386, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di Bilancio 2021).
L’indennità ISCRO viene riconosciuta ai liberi professionisti, inclusi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione Separata (articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335), che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connessa all’esercizio di arti e professioni.
Quali sono i nuovi aiuti alle partite Iva?
Secondo quanto riportato dall’INPS, il bonus per le partite IVA non può superare il limite mensile di 800 euro e non può essere inferiore a 250 euro mensili.
È importante sottolineare che l’indennità viene erogata per sei mensilità a partire dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.
Viene calcolata applicando la misura del 25% alla media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dalla partita IVA nei due anni antecedenti a quello precedente la presentazione della domanda.
Come richiedere il bonus per le partite Iva?
Per fruire dell’indennità ISCRO, le partite IVA devono presentare domanda all’INPS entro il 31 ottobre dell’anno di riferimento. Per l’anno in corso, la domanda potrà essere presentata dal 1° maggio al 31 ottobre 2024.
L’INPS, nella circolare numero 25 del 29 gennaio 2024, ha spiegato che l’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO) viene riconosciuta in base al reddito dichiarato nell’anno precedente la presentazione della domanda. Nel 2024, tale reddito è pari a 12.000 euro.
In base alle disposizioni normative contenute nell’articolo 1, comma 148, della legge n. 213/2023, l’importo mensile dell’indennità spettante agli aventi diritto per l’anno in corso non può essere inferiore a 250 euro, né superiore a 800 euro.
Pertanto, la partita IVA che riceve l’importo massimo avrà diritto a 800 euro per sei mensilità, per un totale complessivo di 4.800 euro.
Chi ha la partita IVA può chiedere il bonus fino a 4.800 euro?
Come detto, ottengono l’indennità ISCRO i lavoratori autonomi, titolari di partita IVA regolarmente registrati presso la Gestione Separata INPS, se soddisfano i requisiti normativi.
In base alle disposizioni normative contenute nell’ex articolo 59, comma 16, della Legge 449/97, in tema di rifinanziamento, a partire dal 2024 viene applicata un’aliquota contributiva aumentata dello 0,35%.
Per ottenere l’indennità è necessario soddisfare diversi requisiti, tra cui:
- essere in possesso di partita IVA attiva da almeno 3 anni alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione;
- non percepire trattamenti pensionistici;
- non essere beneficiari dell’Assegno di inclusione.
In presenza di chiusura della partita IVA cessa l’erogazione del beneficio.
Va precisato che, in base alle disposizioni normative, i fruitori del bonus partita IVA avrebbero l’obbligo di partecipazione ai percorsi di aggiornamento professionale. Per maggiori dettagli sarà necessario attendere l’emanazione di un apposito decreto ministeriale.
Infine, nel periodo di godimento del bonus partita IVA fino a 4.800€ (ISCRO) non sarà riconosciuta alcuna contribuzione figurativa. Il reddito percepito a fronte dell’indennità è soggetto a tassazione.