Una giornata di rilancio per la Lazio, amara anzi amarissima per i tifosi biancocelesti. In poche ore i sostenitori di fede laziale hanno visto due ufficialità, assai diverse tra loro, come l’addio di Luis Alberto e l’annuncio del contestatissimo Marco Baroni, il nuovo allenatore che prenderà il posto di Tudor, il quale a marzo aveva preso il posto di Maurizio Sarri.

Un balletto, questo degli allenatori, che non è stato affatto gradito anzi mal digerito dalla stragrande maggioranza della gente laziale. Tanto arrabbiata da organizzare una manifestazione venerdì 14 giugno alle ore 18,30 allo stadio Flaminio per contestare il presidente Claudio Lotito.

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E così a suon di annunci è arrivato quello che tanti non volevano vedere, ovvero il saluto di Luis Alberto. Un giocatore che, in questi anni, ha diviso tante volte per i suoi atteggiamenti, ma una volta che stava in campo e toccava il pallone, segnava o faceva segnare, univa tutti i tifosi.

E alla fine, forse per via dell’arrivo di Baroni, il suo addio ha unito di nuovo tutti, la maggior parte consapevoli di veder andare via uno dei giocatori più forti della storia biancoceleste, almeno per i suoi numeri che non sono affatto da trascurare: 307 presenze, 52 reti e 79 assist ed essendo tra i protagonisti della conquista di tre trofei, una coppa Italia e due Supercoppa. Non proprio numeri da sottovalutare. Tutt’altro. E rimpiazzarlo sarà complicato.