Oltre cinquanta agenti municipali, con il rinforzo di squadre di poliziotti e carabinieri, hanno preso parte, all’alba di questa mattina, 11 giugno 2024, alle operazioni di controllo che hanno interessato gli occupanti dell’ex hotel Cinecittà in via Eudo Giulioli, a Roma: sarebbero 168, in totale, le persone censite – 79 uomini, 62 donne e 27 minori -, la maggior parte di nazionalità sudamericana.

Una volta compiuti tutti i dovuti accertamenti, le autorità inizieranno lo sgombero effettivo dello stabile, che da tempo ormai è teatro di episodi di violenza di vario tipo, l’ultimo sabato scorso, quando un 47enne è stato accoltellato a un braccio, riportando 40 giorni di prognosi. Un passo in avanti è stato fatto. Il presidente del VII Municipio, Francesco Laddaga, sentito da Tag24, si è detto “soddisfatto”.

Verso lo sgombero dell’ex hotel Cinecittà a Roma: le dichiarazioni del presidente Francesco Laddaga

Che lo stabile fosse occupato non era certo una novità. “Già dopo l’estate dello scorso anno avevo chiesto alla Prefettura un tavolo per affrontare la vicenda, perché le occupazioni crescevano e mi arrivavano sempre più segnalazioni da parte dei residenti per episodi di disturbo della quiete pubblica, risse e altri incidenti. Ad ottobre c’è stata la prima seduta dell’Osservatorio territoriale per la sicurezza”, ci ha spiegato il presidente Laddaga.

“Mancava, però, una proprietà. Cosa che rendeva gli interventi più difficili, perché non c’era un soggetto che li richiedesse e non c’era, soprattutto, un soggetto che potesse poi riprendersi in carico l’edificio una volta che ci fossero stati tali interventi da parte dell’autorità pubblica e delle forze di polizia”. Questo perché gli eredi del precedente titolare avevano deciso di rinunciare all’immobile.

“La proprietà era finita all‘Istituto vendite giudiziarie e poi all’asta; per due o tre volte, per varie vicissitudini, l’asta non era stata aggiudicata. È successo, alla fine, a metà dello scorso febbraio”. Da lì, la svolta. “Ho chiesto un nuovo tavolo, con la nuova proprietà siamo stati in Prefettura e il prefetto ha chiesto, prima di procedere ad uno sgombero dell’edificio, un censimento degli occupanti”, ha proseguito Laddaga.

Soddisfazione nel settimo Municipio per l’avvio delle operazioni

“Dieci giorni fa, nel corso di un nuovo tavolo, abbiamo risollecitato un intervento perché gli episodi violenti stavano aumentando e in quell’occasione la viceprefetta ha interessato anche la Questura, che già stava seguendo la vicenda. La settimana scorsa in un tavolo deciso dal questore è stato organizzato l’intervento di oggi“.

Intervento a cui, oltre agli agenti municipali, hanno preso parte squadre di poliziotti e di carabinieri, ma anche assistenti sociali. Questi ultimi “insieme ai membri del nucleo della polizia locale che si occupano di assistenza agli emarginati, stanno ora facendo degli approfondimenti. Poi ci sarà lo sgombero effettivo e la riconsegna alla proprietà dell’immobile”.

Il presidente si è detto “soddisfatto”. “C’è stata un’unione di forze – ha dichiarato – la situazione era diventata abbastanza impegnativa da affrontare sotto tutti i punti di vista”. E preoccupava. In particolare i residenti, che attraverso il loro Comitato di quartiere più volte avevano chiesto interventi. Stamattina in molti erano presenti sul posto. “Ci hanno chiesto di non interrompere il tutto, ma di arrivare allo sgombero nel più breve tempo possibile“, ha concluso Laddaga, ringranziando, per il loro lavoro, tutti coloro che sono intervenuti.