Potrebbe esserci una svolta nel caso della morte di Cristina Frazzica, travolta e uccisa nelle acque di Posillipo, Napoli, nel pomeriggio di domenica 9 giugno 2024, mentre si trovava in jayak con un amico. Le immagini di videosorveglianza hanno permesso di ricostruire la dinamica del terribile incidente in cui l’uomo, l’avvocato Carmine Leone, è rimasto invece miracolosamente illeso.
Cristina Frazzica morta a Posillipo, individuato lo scafo-killer
I sospetti si concentrano su un cabinato di 18 metri, che la Capitaneria di porto sta provvedendo a recuperare e su cui si concentreranno delle verifiche approfondite.
Le immagini di sorveglianza di Villa Rosebery, la residenza napoletana del Presidente della Repubblica, hanno consentito di risalire all’imbarcazione che ha investito i due giovani.
Il prossimo passo sarà individuare chi era al timone del natante, che ha proseguito senza fermarsi. Intanto la Procura ha aperto un’indagine per i reati di omicidio colposo e omissione di soccorso.
Era uno yacht, andava fortissimo, forse non ci ha visti proprio e ci ha presi in pieno. Cristina era morta, io mi sono salvato perché mi sono tuffato
ha riferito Leone agli inquirenti.
Disposta l’autopsia sul corpo della vittima
Sul corpo della 31enne Cristina Frazzica è stata intanto disposta l’autopsia. Ci sarà anche un perizia sul kayak.
I genitori della giovane, che viveva a Voghera, in provincia di Pavia, e si trovava a Napoli per motivi di studio, hanno intanto incontrato gli inquirenti.