Una delle figure principali nella tragica vicenda di Alfredino Rampi è stato Nando Broglio, vigile del fuoco eroe scomparso il 29 Giugno 2017, portando con sé i ricordi di una storia che ha segnato profondamente la cronaca e ha influenzato un’intera generazione.
Chi era Nando Broglio?
Nando Broglio, il pompiere che per ore e ore ha dialogato con il giovane caduto nel pozzo di Vermicino, mentre i suoi colleghi cercavano disperatamente di salvarlo, è deceduto nei pressi di Roma, sua città di residenza.
Il dramma ebbe inizio la sera del 10 giugno 1981, quando Alfredino, in compagnia dei suoi genitori presso una villa alle porte di Roma, precipitò in un pozzo artesiano. Innumerevoli furono i tentativi per estrarlo, inclusa la realizzazione di un tunnel parallelo al pozzo, mentre centinaia di persone assistevano impotenti e l’Italia intera seguiva gli sviluppi tramite i media.
L’uomo promise ad Alfredino di portarlo a visitare la caserma dei vigili del fuoco e di farlo salire sulla macchina dei pompieri, assicurandogli che i rumori che sentiva erano solo il “Mazinga” che veniva a salvarlo. La voce di Nando, accanto a quella della madre, rappresentava per Alfredino, imprigionato in quel buio, la confortante presenza di un amico fidato. “Ricordo un momento in cui mi allontanai per un breve momento – raccontò Broglio – e fui subito richiamato perché Alfredino mi stava cercando”. Ma quando il giovane precipitò ancora più in basso, la sua voce divenne sempre più debole.
“Le sue condizioni, aggravate dalla nuova caduta, si deteriorarono ulteriormente. Anche l’alimentazione tramite sonda non fu più possibile”, ricordò Nando nel 2001, ancora commosso vent’anni dopo. “Il bambino, nonostante le sue incredibili capacità di resistenza, dopo tre giorni, esausto, probabilmente perse conoscenza. Le nostre orecchie riuscivano a percepire solo flebili gemiti e l’ultima cosa che sentimmo da lui fu che aveva tanto freddo”.