La tornata elettorale nella Capitale d’Italia per le Elezioni Europee 2024 è iniziata male a causa dei ‘disguidi’ relativi all’invio delle tessere elettorali ed è continuata peggio. Forse si è avviata alla conclusione in queste ore, ma intanto mancano ancora all’appello ancora 78 sezioni che di fatto stanno ritardando anche le operazioni per la proclamazione degli eletti al Parlamento Europeo.
Ma cosa sta accadendo? Che fine hanno fatto i voti mancanti? Perché a quasi 48 ore dalla chiusura delle urne Roma non ha ancora trasmesso al Viminale i dati relativi a tutti i seggi dislocati sul suo territorio? In realtà, come ricostruito da Tag24.it che ha attinto alle sue fonti, a mettere in ginocchio la procedura della trasmissione dei risultati è stato un banale guasto al sistema informatico, cioè alla piattaforma del Comune di Roma deputata alla registrazione dei dati da inviare al Viminale.
Caos Elezioni europee 2024 a Roma, dati trasmetti in ritardo al Viminale: cosa è successo nei seggi
Tutto ha avuto inizio nella notte tra il 9 e il 10 giugno. Chiuse ufficialmente le urne, alle 23,00 in punto in tutti i comuni d’Italia si è proceduto all’inizio dello spoglio delle schede e all’inizio del conteggio dei voti per le Elezioni Europee.
Anche nei 2599 seggi della Capitale i presidenti e gli scrutatori hanno provveduto a procedere con il conteggio delle preferenze. Terminato il conteggio, come da prassi, le schede scrutinate sono state poste in una busta sigillata.
Prima, però, i presidenti di seggio hanno provveduto alla redazione del verbale con i risultati dello scrutinio che, poi, un dipendente con funzione di ‘digitatore’ avrebbe provveduto ad inserire nella piattaforma collegata con quella del Viminale, così da trasmettere i risultati registrati nei vari seggi.
Ed è in questa fase che ad un certo punto la procedura si è bloccata. Ad un certo punto della lunga nottata elettorale, infatti, non è stato più possibile inserire i dati poiché il sistema è andato in tilt paralizzando di fatto le operazioni di trasmissione.
Ritardi nella trasmissione dei voti, piattaforma del Campidoglio in tilt: scrutatori e presidenti costretti a restare nei seggi fino alle 4 del mattino
Un problema, forse causato da un bug o semplicemente dalla mole di dati inseriti, che si sarebbe provveduto a risolvere nel giro di qualche ora, quando però, ormai, il danno era già stato fatto. Il ritardo accumulato a causa del guasto, infatti, si è poi scaricato sulle fasi successive della procedura che prevede anche un doppio controllo sui dati inseriti.
Il giorno dopo, infatti, non si è solo dovuto provvedere ad inserire i dati mancanti, ma si è dovuto procedere anche ad effettuare il secondo controllo di prassi su tutti i dati. E’ quindi evidente come un ritardo di poche ore si sia dilatato al punto tale che oggi, 11 giugno 2024, a quasi 48 ore dalla chiusura delle urne mancano all’appello ancora 78 sezioni, così come è possibile leggere sul sito del Viminale, Eligendo. Molto probabilmente le sezioni mancanti sono quelle in cui si sono registrate delle anomalie che sono, quindi, in corso di verifica.
In tutto ciò nel frattempo scrutatori e presidenti di seggio sono dovuti rimanere nei seggi fino alle 4 del mattino per non lasciare i seggi incustoditi. Alle 4 del mattino, poi, è arrivato il ‘via libera’ e ci si è aggiornati al mattino successivo.