Italia-Albania ad Euro 2024 riporta Lorik Cana indietro nel tempo, precisamente al 2016. Quando la nazionale dell’aquila a due teste partecipò alla sua prima competizione europea della sua storia, con tutta l’emozione del caso. La stessa che i ragazzi di Sylvinho sentiranno all’esordio, prima di mettere in campo tutto quello che avranno.
E forse sul quel campo ci sarebbe voluto scendere anche Lorik. Perchè “partite del genere ti fanno tornare voglia”, ma lo spirito del Guerriero non è mai domo, anche dopo aver combattuto per anni per la propria Nazionale. Ora quella grinta la userà per tifare a più non posso, con una voce in più: “Mio figlio tiferà Albania”
E non ha dubbi l’ex centrocampista: “La squadra non ha nulla da perdere, deve godersi il momento e continuare a crescere, ora c’è anche più qualità in rosa”. Di fronte ci saranno delle corazzate che testeranno il livello dell’Albania, tra cui un’Italia “che dovrà puntare come non mia sul valore del gruppo”, sottolinea Cana, che intervenuto a “Tutto Sport” su Radio Cusano Campus ha parlato anche della situazione di casa Lazio, in attesa dell’arrivo di Marco Baroni.
Euro 2024, Italia-Albania si avvicina, le parole di Lorik Cana
L’Albania è stata una delle liete novelle delle qualificazioni. Ora gli Europei, un momento da godersi appieno per Lorik Cana.
D: E’ un’Albania diversa rispetto al passato: sarà la mina vagante dell’Europeo?
R: L’ Albania non ha nulla da perdere, deve puntare sul suo percorso di crescita come ha fatto nel girone di qualificazione dove è arrivata prima, e questo non è scontato. Non c’erano big, ma la squadra ha fatto un grande lavoro, con un Sylvinho capace di sfruttare il materiale a disposizione e che ha permesso alla nostra nazione di partecipare all’Europeo. Purtroppo siamo capitati nel girone più difficile, questo ci dà meno pressione ma la difficoltà è molto più grande.
D: Tu sei stato un centrocampista che sapeva il fatto suo, da chi ti aspetti un exploit in questa zona del campo per l’Albania?
R: Rispetto alla prima qualificazione abbiamo dei ragazzi che giocano spesso e in società importanti. Devono fare quello che hanno sempre fatto, tirando fuori la miglior prestazione. A differenza di noi del 2016 devono avere meno pressione: quando ci qualificammo era la prima volta, si sentiva di più. Ora se la devono godere senza rimpianti, abbiamo anche elementi che giocano in Italia e che conoscono l’avversario, quindi potrebbe essere un vantaggio.
D: Che Albania vedremo in questo girone?
R: E’ in un momento in cui non ha un punto di riferimento generale, dato che non si è cimentata con una big. Lo si è visto nei gironi, dove avevamo una Polonia sottotono e una Repubblica Ceca che è una buona squadra ma non una big del continente. Ora l’asticella si alza e vedremo cosa verrà fuori, ma l’Albania resta comunque una squadra di valore: difendiamo molto bene, con una spina dorsale tutta italiana, senza contare che ci sono anche molte sorprese a livello di nomi e abbiamo più qualità a centrocampo e davanti. Importante vedere la condizione di Broja: se sta bene può essere devastante.
Dall’Albania all’Italia
Euro 2024 è alle porte, l’Albania si prepara così come l’Italia, con Lorik Cana che si è poi cimentato su un’analisi relativa alla nazionale di Luciano Spalletti.
D: Asani è stata una bella sorpresa, frutto di uno scouting capillare in tutto il mondo. C’è talento.
R: E’ un punto di forza questo, perchè ci sono tantissimi giocatori che possono essere convocati. Abbiamo qualità e ne avremo ancora di più, possiamo andare alla ricerca di giocatori cresciuti all’estero. Per quanto riguarda Asani invece spero possa portare avanti quello che ha fatto nelle qualificazioni a suon di gol.
D: L’Italia la conosci bene, da chi ti aspetti qualcosa d’importante?
R: Oggi più che mai la forza di quest’Italia sarà il gruppo. Non ci sono i Totti, Del Piero e Baggio, ma è pur sempre la nazionale campione in carica, la fortuna potrebbe essere anche quella di poter passare da miglior terza. Ma al netto di questo l’Italia rimane una delle big d’Europa, anche se davanti c’è una Spagna tra le più forti ed una Croazia che ha fatto parlare di se anche se un po’ più “vecchiotta”. Ma la Nazionale di Spalletti rimane fortissima, dovranno esserci elementi che dovranno prendersi la squadra sulle spalle, come Bastoni in difesa, altri a centrocampo, ma io mi aspetto un grande Scamacca che deve continuare quello che ha fatto con l’Atalanta negli ultimi mesi perchè l’Italia ne avrà bisogno.
Tifone Lazio
D: Passando invece alla Lazio, c’è aria di tempesta dopo le dimissioni di Tudor e il prossimo arrivo di Baroni. Che idea ti sei fatto?
R: Non è stata una stagione facile. La difficoltà della Lazio è sempre la stessa: quando si arriva a certi livelli, come il secondo posto di Sarri, e poi si cerca di continuare a giocare a quei livelli per una squadra che non cresce non solo tecnicamente ma anche finanziariamente, tutto diventa più difficile. L’augurio è quello di ripartire alla grande per godere di nuovi successi e ripartire subito dall’anno prossimo.