Come funziona l’affidamento dei figli nella separazione consensuale? Come funzionano gli accordi economici e quali sono i criteri per determinare l’assegno di mantenimento? Andiamo a scoprirlo.

Affidamento dei figli nella separazione consensuale: regole generali

L’affidamento condiviso è la norma sia nella separazione giudiziale che in quella consensuale (qui ulteriori dettagli sulla separazione consensuale). Questo significa che entrambi i genitori devono partecipare attivamente alle decisioni che riguardano i figli. L’affidamento esclusivo è raro e riservato a casi in cui uno dei genitori è considerato inaffidabile o assente.

Gestione dei tempi di permanenza

Per arrivare a una soluzione consensuale, è necessario stabilire modalità di gestione condivisa dei tempi di permanenza dei figli con ciascun genitore. Le soluzioni devono considerare le esigenze dei figli, assicurando che mantengano un legame significativo con entrambi i genitori. La distribuzione del tempo influenzerà anche l’assegno di mantenimento, poiché il genitore che trascorre più tempo con i figli avrà maggiori spese da sostenere.

Affidamento dei figli nella separazione consensuale: accordi economici e obblighi

Gli accordi di separazione devono includere disposizioni sul mantenimento dei figli, in conformità con l’articolo 337-ter del codice civile. Questo obbligo sussiste anche se i figli hanno raggiunto la maggiore età, ma non sono ancora economicamente autosufficienti. Il mantenimento è proporzionale al reddito di ciascun genitore e deve tenere conto delle esigenze attuali dei figli e del loro tenore di vita precedente.

Criteri per determinare l’assegno di mantenimento

Nel 2017, il Consiglio Nazionale Forense ha stabilito linee guida per determinare l’assegno di mantenimento, che il giudice deve seguire. Questi criteri includono la valutazione delle esigenze attuali del figlio, il tenore di vita durante la convivenza con i genitori e la proporzionalità dei redditi di entrambi i genitori. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1562/2020, ha ribadito che il contributo deve essere quantificato tenendo conto di questi fattori.

Quando non è necessario l’assegno di mantenimento

L’assegno di mantenimento per i figli nella separazione consensuale non segue un calcolo automatico, ma viene determinato in base a diversi fattori, come la differenza di tempo che i figli passano con ciascun genitore e la differenza di reddito tra i genitori. In alcuni casi, se i genitori trascorrono lo stesso tempo con i figli e hanno redditi simili, potrebbe non essere necessario fissare un assegno di mantenimento, ma solo dividere le spese straordinarie.

Importo dell’assegno di mantenimento

L’importo dell’assegno di mantenimento può variare da qualche centinaio a qualche migliaio di euro al mese, a seconda delle circostanze specifiche e dei redditi dei genitori. È esente da tasse, il che significa che chi lo paga non può detrarlo e chi lo riceve non deve pagare imposte su di esso.

Il coniuge che lo percepisce deve dichiararlo e pagare le relative imposte, mentre chi lo paga può detrarlo dalle tasse.

Affidamento dei figli nella separazione consensuale: la normativa sull’ascolto dei minori

L’articolo 337-octies del codice civile stabilisce che nei procedimenti di omologazione dell’accordo di separazione, il giudice può non procedere all’ascolto dei minori se questo è in contrasto con il loro interesse o manifestamente superfluo. Tuttavia, l’ascolto è più frequente nei casi di separazione giudiziale.

Il giudice può decidere di non ascoltare i figli minori se non hanno sufficiente capacità di discernimento o se non c’è un motivo rilevante per sentirli. In ogni caso, la prassi mostra che è più frequente l’ascolto dei figli in sede di separazione giudiziale rispetto a quella consensuale.

La casa familiare nella separazione consensuale

L’assegnazione della casa familiare nella separazione consensuale è spesso determinata dall’interesse dei figli. Solitamente, il genitore che si occupa principalmente dei figli mantiene il diritto di abitare nella casa familiare. Questo principio è generalmente confermato dal Tribunale durante l’omologazione dell’accordo.

In alcuni casi, le parti possono decidere diversamente nell’accordo di separazione, ma è raro che il Tribunale modifichi questa disposizione se va contro l’interesse dei figli.