Esenzione Imu per i coniugi: ecco in quale caso è possibile beneficiare della doppia esenzione Imu per le coppie coniugate.
C’è una sentenza spartiacque emessa dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato non legittima la norma del 2011, che prevedeva un limite all’esenzione Imu ad un immobile in cui due coniugi avessero residenze differenti. Scopriamo quali sono i requisiti necessari, le condizioni da rispettare e in cosa consiste la doppia esenzione Imu.
Esenzione Imu per i coniugi: ecco in quale caso
La Corte costituzionale ha dichiarato non legittima la norma dell’anno 2011, che frenava l’esenzione Imu ad una sola abitazione in cui una coppia unita civilmente avesse residenze in differenti abitazioni. I giudici hanno permesso di beneficiare dell’esenzione Imu a patto che vengano rispettate determinate condizioni.
La dimora e la residenza abituale di uno dei due coniugi in una determinata casa può essere provata attraverso il pagamento delle bollette energia elettrica, gas e acqua. La normativa dell’anno 2011 prevedeva per le coppie unite civilmente che hanno residenze in differenti abitazioni l’esenzione Imu ad un solo immobile in cui aveva la residenza il proprietario. La possibilità di non pagare l’Imu era prevista per la casa in cui aveva la dimora il possessore della casa.
Come è intervenuta la Consulta? La Corte costituzionale ha eliminato la citazione al nucleo familiare, eliminando l’automatica subordinazione all’imposta di uno degli immobili. La Consulta ha reso possibile l’esenzione Imu per entrambi gli immobili, sia in Comuni diversi sia nello stesso Comune.
Esenzione Imu per i coniugi: le condizioni ed i requisiti da rispettare
Per poter beneficiare dell’esenzione Imu per le coppie coniugate ed unite civilmente è necessario rispettare determinate condizioni e requisiti. Per ciascuna delle case è necessario riscontrarsi la condizione della dimora e della residenza abituale di uno dei due coniugi, che può essere comprovata con le bollette energia elettrica, gas e acqua, dalle quali si evincono i consumi annuali.
Esenzione Imu per i coniugi: in cosa consiste?
L’esenzione Imu per le coppie unite civilmente spetta nei limiti della quota di proprietà del bene immobiliare. Ciò implica che, se due coniugi sono proprietari al 50 percento di due case ad uso residenziale, ognuno beneficia dell’esenzione nei limiti all’immobile in cui ha la residenza effettiva. Sul 50 percento dell’immobile utilizzato dal coniuge si pagherà l’imposta. Ciò implica che sulle seconde case si continua a pagare l’Imu.
Esenzione Imu per i coniugi: come chiedere il rimborso?
Se si ha diritto all’esenzione Imu, ma si ha versato l’imposta in passato, si può richiedere il rimborso all’ente comunale. Per poter chiedere il rimborso Imu il contribuente ha tempo 5 anni dalla data del versamento dell’imposta.
Il Comune non ha mai chiarito in definitiva le procedure e la documentazione da presentare all’ente locale. Nel caso in cui non si avesse provveduto a pagare l’Imu seconda casa, il contribuente dovrà mettersi in regola e regolarizzare l’imposta dovuta.
Esenzione Imu: le casistiche
La Corte costituzionale ha sottolineato che è necessario valutare caso per caso per non incappare in violazioni. La Manovra di Bilancio 2024 ha prorogato per tutto l’anno alcune esenzioni per le case che si trovano nei Comuni che sono interessati da eventi sismici. Si pensi alle amministrazioni comunali ubicate nella Lombardia, nell’Emilia-Romagna e nel Veneto, regioni colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012. Lo stesso vale anche per le amministrazioni comunali ubicate nelle Regioni delle Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio interessate dagli sciami sismici del 24 agosto 2016 e successivamente.
Pagamento Imu: le scadenze (acconto e saldo)
Per quanto concerne le scadenze pagamento Imu, l’acconto deve essere versato entro il 17 giugno 2024. Dal momento che la data del 16 giugno 2024 cade di domenica, la scadenza Imu slitta al 17 giugno 2024. L’esenzione Imu per le abitazioni principali e pertinenze è stata confermata, esclusi gli immobili di lusso.
La riduzione del 25 percento dell’Imu per le case affittate a “canone concordato” è stata confermata anche per il corrente anno 2024. L’Imu deve essere pagata in due rate (acconto e saldo): entro il 17 giugno si versa il 50 percento come acconto, mentre il restante 50 percento va pagato entro il 16 dicembre 2024.