L’ufficialità di Marco Baroni sulla panchina della Lazio non è ancora arrivata, ma il presidente Lotito è certo della strada intrapresa e ormai ha fatto la sua scelta. Il tecnico del Verona la scorsa settimana ha visitato il centro sportivo di Formello, ha incontrato il direttore Fabiani e hanno limato gli ultimi dettagli per iniziare insieme questa nuova avventura. Prima di firmare il contratto che lo legherà ai bianconcelesti per le prossime 2 stagioni però, si dovrà tecnicamente liberare dal precedente accordo con il presidente Setti. Nel corso di questa settimana tutti i pezzi del puzzle dovrebbero finire al proprio posto e potrebbe anche arrivare l’ufficialità. Per commentare il momento della Lazio e la decisione di affidare la panchina a Baroni, Andrea Agostinelli, che ha vestito la maglia biancoceleste in carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio, per Baroni manca l’ufficialità: Agostinelli a Tag24
La Lazio ha deciso di ripartire da Marco Baroni e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare l’ufficialità, anche se il presidente Lotito, con le sue dichiarazioni, ha già confermato la notizia. Con Tudor la scintilla non è mai scoccata e ora è tempo di aprire un nuovo ciclo. Ciclo che però non convince i tifosi laziali. Mentre la società corre spedita senza farsi influenzare, nel frattempo a livello ambientale la situazione è sempre più complicata. I tifosi vivono questa scelta come un importante ridimensionamento, sicuramente rispetto a Sarri piuttosto che a Tudor, e per questo venerdì protesteranno contro la società. Per commentare il momento della Lazio e la scelta di affidarsi a mister Baroni, Andrea Agostinelli, che ha vestito la maglia biancoceleste in carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La lazio ha scelto Baroni per aprire un nuovo ciclo, che ne pensi? Può essere l’uomo giusto?
“Premetto che è un allenatore che ha molta esperienza e che ha fatto molto bene, specialmente l’ultimo anno con il Verona, ma soprattutto va detto che per lui è l’occasione della vita. Non ha alcuna colpa, perchè forse non se l’aspettava nemmeno una chiamata della Lazio e al suo posto avrebbe accettato chiunque. Certamente però la gente si aspettava un nome altisonante, visto come è andata la stagione che si è conclusa da poco. E’ un buon profilo, ma capisco la contestazione. Saranno sempre i risultati a dare le risposte”.
Questa squadra è molto distante dall’idea di gioco del nuovo mister? Cosa ti aspetti dal mercato?
“La Lazio si dovrà rinforzare molto sul mercato e dovrà comprare giocatori funzionali. Sono sicuro che il presidente, considerata anche la contestazione, dovrà fare un passo in più per accontentare i tifosi, che volevano un allenatore diverso. Bisognerà ripartire da zero e serviranno almeno 2 o 3 giocatori capaci di fare la differenza. In 2 anni la Lazio ha perso Milinkovic, Felipe Anderson, potenzialmente Luis Alberto e ci sarà da valutare la condizione fisica di Immobile. Inizia ad essere pesante”.
Due allenatore dimissionari nel giro di pochi mesi. Come te lo spieghi?
“E’ un fatto abbastanza strano perchè non capita quasi mai. Ci sono state delle divergenze con la società sicuramente. Poi le cose è meglio che escano fuori subito, piuttosto che rimandare qualche mese e poi trovarsi impreparati. Per la Lazio è stato meglio così”.
La protesta dei tifosi
I tifosi non ci stanno e venerdì protesteranno sotto allo stadio Flaminio. Che ne pensi?
“Mi dispiace molto, però capisco che il tifoso della Lazio non ne può più. Ogni anno viene sempre fuori qualcosa e non è bastato neanche il secondo posto raggiunto da Sarri per fare il salto di qualità. E’ un rapporto che pensavo potesse migliorare in alcuni momenti e invece non è mai successo in 20 anni. Ci vorranno i risultati della squadra per calmare le acque e addirittura non so se basteranno”.
Come si ricuce lo strappo con l’ambiente? Baroni reggerà l’urto?
“Ogni allenatore ha la sua opportunità. Lui arriva a Roma volentieri, pur sapendo che avrà delle pressioni completamente diverse rispetto a quelle che aveva a Verona. Fa parte del gioco e del nostro mestiere. Anche io sono andato a Napoli e c’era una situazione complicata. Baroni sa bene che non sarà facile e si prende la patata bollente, ma altrimenti cosa allena a fare?”.