Anche il Roland Garros ha chiuso i battenti e adesso gli appassionati di tennis non aspettano altro che Wimbledon e le prossime Olimpiadi. L’Italia chiude a Parigi senza portare a casa un trofeo, ma con la gioia di avere finalmente un atleta in testa alla classifica ATP. Per Sinner era solo questione di tempo, ma da oggi è ufficiale: è il più forte al mondo. Ottima la risposta anche dal femminile, con la Paolini finalista sia nel singolare che ne ìl doppio, insieme alla Errani. Per commentare quanto fatto nel Roland Garros da parte di Sinner e compagni, Gianni Ocleppo, ex tennista, allenatore e commentatore tv, è intervenuto in eslcusiva a Tag24.
Roland Garros, Ocleppo a Tag24
Il Roland Garros si chiude senza titoli per l’Italia, sia nel maschile, che nel femminile, ma con la consapevolezza di avere un movimento in continua crescita e tanto talento su cui puntare. L’impegno di Parigi, in realtà, regala il primo posto nella classifica ATP a Jannik Sinner, grande orgoglio nazionale, che si è spinto lì dove nesusno prima di lui era riuscito. La sconfitta arrivata in semifinale con Alcaraz, che alla fine chiude l’impegno vincendo il trofeo, non cambia la valutazione sul tennista azzurro. Si conferma in grande forma anche Jasmine Paolini, che però si deve arrendere alla Swiatek, nella finale del singolare e anche in quella del doppio, con la Errani, contro l’americana Coco Gauff e la ceca Katerina Siniakova. Per commentare quanto fatto nel Roland Garros da parte di Sinner e compagni, Gianni Ocleppo, ex tennista, allenatore e commentatore tv, è intervenuto in eslcusiva a Tag24.
Partiamo dal maschile, il Roland Garros se lo aggiudica Alcaraz. Una vittoria che l’ha sorpresa o se lo aspettava?
“Sinceramente non me lo aspettavo. La finale con Zverev si è rivelata una partita difficile e sofferta, in cui lo spagnolo aveva il 50% di possibilità di portare a casa il trofeo. E’ stato molto bravo soprattutto al quarto e quinto set, ha giocato un gran tennis e ha vinto in maniera meritata questo Roland Garros”.
In cosa è mancato Sinner, che a Parigi intanto ha conquistato il primo posto nella classifica ATP?
“Non credo che la conquista del primo posto gli abbia messo maggiore pressione. Non lo conosco bene personalmente, ma vedendo come si comporta, non mi è sembrato distratto più di tanto. E’ stata una gara complicata, in cui Sinner non ha giocato al meglio, anche a causa di una condizione fisica non ottimale e qualche crampo all’inizio del secondo set. Di fronte però ha trovato anche un avversario che mentalmente stava benissimo. Sapeva di poterlo battere e con lo spagnolo, per lui, è sempre complicato”.
Cosa significa per il tennis italiano, avere per la prima volta nella storia un numero uno?
“Significa tanto, non solo per il numero uno in sè stesso, ma per tutto ciò che c’è dietro. Abbiamo tantissimi giovani che possono arrivare in alto e difendere al meglio l’azzurro, già dalle Olimpiadi. Grazie a Sinner, e a tutti gli altri, abbiamo la possibilità di portare a casa qualche medaglia. Tutto questo fa bene al movimento”.
Il Roland Garros della Paolini
Finalmente in vetta anche il femminile. La Paolini non riesce a vincere, ma su di lei ci sono grandi aspettative?
“Si era già messa in mostra quest’anno per quello che aveva vinto. Ci si aspettava qualcosa da lei, ma sicuramente non una finale. Invece ha meritato di arrivare in fondo, anche se poi è stata tradita da un pò di emozione e da un’avversaria che ha saputo difendersi al meglio”.
Quindi anche il femminile può finalmente tornare al top?
“Assolutamente si, lo dimostrano i risultati a cui stiamo assistendo. Ricordiamo che anche la Paolini è allenata da un ex tennista, che è Furlan, che sta dimostrando di essre un grande coach, oltre che un ottimo atleta”.
Il futuro di Djokovic
Djokovic è stato costretto a ritirarsi e già agli Internazionali a Roma non aveva fatto bene. E’ iniziata la fase calante?
“Credo che i suoi tifosi siano preoccupati adesso. Djokovic ha già fatto di tutto e di più e io credo che questo potrebbe essere il suo ultimo anno, anche se lui non sembra essere di questa idea. Sono convinto che si ritirerà, non appena lo farà anche Nadal. Un grande campione deve anche sapersi ritirare in tempo. Lui quest’anno ha sempre perso e non gli era mai capitato di iniziare un anno così male”.
Dipende soprattutto dai problemi fisici?
“Penso che lui non abbia più stimoli, se non per le Olimpiadi, qualora dovesse riuscire a giocarle. Può esserci ancora per Wimbledon e US Open, ma credo che dei Master 1000 non gliene freghi nulla. Ne ha già vinti oltre 40. E’ per questo che sono convinto che stia aspettando il ritiro di Nadal. La generazione nuova c’è e sono Sinner e Alcaraz. Tutti gli altri, da Tsitsipas a Rublëv, passando per Rune e tutti gli altri, sono un passo indietro ai primi due”.