La Repubblica Democratica del Congo continua a soffrire gli attacchi dei ribelli. Tra martedì 4 e lunedì 7 giugno sono state uccise almeno 80 persone in episodi attribuiti ai militanti delle Adf.

Continuano gli attacchi dei ribelli in Congo

Nell’ultima settimana, almeno 80 persone sono state uccise negli attacchi verificatisi nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. I recenti massacri sono stati accompagnati da notizie sui ribelli che hanno dato fuoco a diverse abitazioni, come riportato dai media.

Secondo quanto riportato da AfricaNews, il tenente colonnello Mak Hazukay, portavoce dell’esercito nella provincia del Nord Kivu in Congo, ha dichiarato che gli attacchi sono avvenuti principalmente venerdì notte nei villaggi di Masala, Mapasana e Mahini. Secondo Hazukay, gli episodi sono stati attribuiti alle Adf ovvero le Forze democratiche alleate.

Le Adf provengono dall’Uganda. Sono presenti nel Congo orientale da decenni e lanciano frequenti attacchi in questa zona. Negli ultimi anni, le forze hanno aderito allo Stato islamico. Le forze congolesi e ugandesi conducono operazioni per spazzare via i ribelli ma finora senza successo.

Almeno 120 morti dall’inizio di maggio

I ribelli sono coinvolti anche in altri attacchi verificatisi due settimane fa a Masau, Mununze, Kabweke e Manlese. Gli abitanti di diversi villaggi nel Nord Kivu hanno lasciato le proprie case per cercare rifugio. Dall’inizio del mese di maggio, sono stati riportati almeno 120 morti in vari attacchi attribuiti alle Adf nei villaggi orientali vicino al confine con l’Uganda.

La Repubblica Democratica del Congo è uno dei più grandi paesi africani ed è ricco di minerali d’oro e di altri minerali indispensabili per la produzione di computer portatili e cellulari. Il paese è tormentato da decenni dai combattimenti per i giacimenti minerari. Un altro gruppo ribelle chiamato Movimento 23 marzo si è separato dalle forze armate congolesi e ha ripreso a lanciare attacchi contro l’esercito.