Una legge non scritta della politica dice che tutti vincono dopo le elezioni. Fa bene, dunque, a esultare Antonio Tajani per il risultato raggiunto da Forza Italia alle Elezioni europee 2024, e nemmeno le pressioni sul caso Ilaria Salis sembrano togliergli più di tanto il sorriso.

Un esito “straordinario“, come le definisce lui stesso, da considerare come un primo passo per un percorso futuro che porta alle prossime elezioni politiche.

Elezioni europee 2024, Tajani: “Costruiamo la grande dimora rassicurante degli italiani”

L’obiettivo era il 10%, Forza Italia si è fermata al 9,7%. Ma tanto basta al suo segretario nazionale Antonio Tajani per parlare di “risultato straordinario“.

Questo perché, al di là dei numeri, ciò che più interessava agli azzurri era collocarsi chiaramente come forza di equilibrio tra la destra di Fratelli d’Italia e la sinistra del Partito democratico. Un traguardo che è stato raggiunto:

“È la prima tappa di un percorso di una strategia che vuole farci essere protagonisti in quello spazio politico che va da Giorgia Meloni a Elly Schlein. Ieri lo abbiamo occupato grazie al voto degli italiani. Lo abbiamo occupato e vogliamo costruirlo con una strategia all’insegna del popolarismo europeo”.

In una conferenza stampa convocata per oggi, 10 giugno, nella sede romana di Forza Italia, Tajani rilancia i propositi del partito per il futuro, che vede proiettato verso il 20% alle prossime politiche.

“L’accordo con i moderati, con i sindaci civici e con Svp sono parte di questa strategia che deve servire a creare la grande dimora rassicurante degli italiani. Abbiamo messo le fondamenta e abbiamo cominciato a costruire questa dimora che deve essere il centro di gravità permanente della politica italiana”.

Da qui, l’invito a “non fermarsi“, per andare a recuperare una parte degli astenuti che hanno superato il 50% degli aventi diritto e a cui Tajani intende “offrire una proposta politica sulla quale potranno fare affidamento“.

Tajani su Ilaria Salis: “Non dipende da me”

Non perde la propria euforia, Tajani, quando gli viene chiesto se il Ppe continuerà a sostenere al candidatura di Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla Commissione europea, nonostante le resistenze dei conservatori, usciti rafforzati dalle elezioni. La replica del segretario di Forza Italia è un capolavoro di equilibrismo politico:

“Saranno i Capi di stato e di governo a fare una valutazione. Ursula von der Leyen è il candidato indicato dai popolari europei. È un’indicazione politica, non c’è un vincolo giuridico“.

Appare meno sereno, invece, quando gli viene sottoposto, inevitabilmente, il caso di Ilaria Salis, la maestra 39enne detenuta in condizioni vergognose in un carcere di Budapest per la presunta aggressione a un gruppo di militanti neonazisti ed eletta come deputata europea nelle file di Alleanza Verdi Sinistra.

Roberto Salis, padre della donna, aveva dichiarato in mattinata che il giudice ungherese attende il “pezzo di carta che attesti questo risultato alle elezioni, in modo da bloccare il processo:

“Adesso è solo un processo burocratico. Spero che adesso le istituzioni italiane mostrino l’autorevolezza che merita un Paese come l’Italia“.

A queste parole, Tajani risponde che non dipende da me e spiega che, per ogni mossa ulteriore, è necessario attendere la proclamazione del risultato elettorale ottenuto dalla Salis:

“Certamente notificheremo all’autorità ungherese che la signora Salis è stata eletta deputato europeo ma dobbiamo aspettare la proclamazione. Non possiamo fare una richiesta prima che venga proclamata“.

Una risposta “da Ponzio Pilato” secondo Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra che, insieme al padre della ragazza, contestano la posizione di Tajani, spiegando che, per la sospensione del processo e il rilascio, è sufficiente una dichiarazione del ministro degli Esteri che indichi il risultato delle elezioni e l’avvenuta elezione della Salis.