Fremono i preparativi per la Conferenza per la Pace in Ucraina, promossa in prima persona dal presidente Volodymyr Zelensky. Sono oltre 90 i leader dei Paesi che hanno confermato la propria partecipazione all’incontro al Burgenstock, in Svizzera, ma manca la controparte: la Russia.
Guerra in Ucraina, al via la Conferenza per la Pace: in Svizzera attesi nel weekend 90 leader politici
Si affaccia sulle lucenti acque del Lago dei Quattro Cantoni il lussuoso resort che farà da sede alla Conferenza per la Pace. Dopo l’intenso weekend del G7, da giovedì 13 a sabato 15 giugno 2024, la Svizzera ospiterà i leader mondiali riunitisi per discutere sulle sorti della guerra in Ucraina.
In agenda le discussioni su come sfruttare i profitti degli asset russi congelati in Europa, la fornitura di armi all’Ucraina e, in generale, lo stanziamento di nuovi aiuti al Paese, mentre l’appuntamento con Zelensky è fissato per il 15 e 16 giugno.
La presidente svizzera, Viola Amherd, ha dichiarato in conferenza stampa che:
Vorremmo avviare un processo molto ampio con l’obiettivo di una pace giusta e duratura in Ucraina. L’evento getterà le basi per un futuro vertice di pace che coinvolgerebbe la Russia. La conferenza si concentrerà su argomenti di interesse globale: sicurezza nucleare, sicurezza alimentare e aspetti umanitari
Francia, Stati Uniti e Germania al Vertice di Zelensky
Amherd ha inviato più di 160 inviti ad altrettanti Stati e organizzazioni internazionali e, al momento, circa 90 risultato le conferme ritornate indietro. Di queste, circa la metà arrivano da Paesi europei, fra questi la Francia di Emmanuel Macron e la Germania di Olaf Sholz.
Presenti, però, anche Stati Uniti e Giappone, rappresentati rispettivamente dalla vicepresidente Kamala Harris e dal premier Fumio Kishida. A parlare per l’Italia la premier Giorgia Meloni.
Fa scalpore, ma non stupisce la grande assente della giornata, la Russia. La controparte, infatti, ha dichiarato di non voler partecipare ad alcun evento promosso da Zelensky. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è stato categorico sul “Vertice per la Pace”:
Quando i nostri colleghi svizzeri dichiarano di voler invitare la Russia alla conferenza, non dicono la verità. Non parteciperemo a nessun evento che in un modo o nell’altro promuova la ‘formula di pace’ di Volodymyr Zelensky
Gli obiettivi dell’Ucraina
Quale sarà l’esito della Conferenza è incerto: tutte le strade sono aperte, ma Kiev spera di ottenere sempre più consenso agli occhi del panorama politico internazionale e porre ufficialmente fine alla guerra.
Il vertice di pace potrebbe diventare un formato che avvicinerebbe la giusta fine a questa guerra
Queste le parole del presidente ucraino Zelensky, autore anche del piano di pace in 10 punti presentato alla fine del 2022. Tuttavia, una fonte interna tedesca ha messo in guardia che sarà necessario evitare aspettative esagerate e che alla riunione si dovrà andare verso una pace globale basata sul diritto internazionale e sulla Carta delle Nazioni Unite.
Auspicato anche un piano concreto e fattibile d’azione e una tabella di marcia su come entrambe le parti potrebbero unirsi in un potenziale processo di pace. In aggiunta, si toccherà il tema della libera navigazione sul Mar Nero e sul destino dei prigionieri di guerra.
Attacchi informatici e disinformazione sulla Conferenza
La Svizzera ha dichiarato che durante i preparativi per la Conferenza si sono verificati diversi attacchi informatici e sono circolate alcune notizie veicolanti disinformazione. Riguardo ciò, però, il governo non ha fornito ulteriori spiegazioni.
Non è, quindi, certo se dietro si celi la mano della Russia, che ha boicottato l’evento adducendo che la pace potrà essere raggiunta solamente se l’Ucraina accetterà di cedere il 20% del territorio occupato dall’esercito russo.
Spalleggiata nella sua decisione dal governo di Pechino, altro assente dalla Conferenza. Dal Brics, invece, mancano le risposte degli alleati russi Brasile e Sudafrica. Presenti Turchia e India.