Ilaria Salis è stata eletta al Parlamento europeo con Alleanza Verdi Sinistra. AVS ha superato il 6%, superando la soglia di sbarramento, e Ilaria Salis è stata la più votata nella circoscrizione nord occidentale.
Ilaria Salis eletta, cosa succede ora?
Ilaria Salis è ancora sotto processo in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti a Budapest nel 2023. La sua elezione cambia le cose. Vediamo come.
Salis è stata arrestata l’11 febbraio 2023 insieme a ragazzi tedeschi con l’accusa di aver aggredito tre militanti neonazisti a Budapest. È seguita un’accesa polemica sulle condizioni di detenzione, e hanno fatto scalpore le immagini di lei condotta in catene in aula. Sono stati più volte richiesti i domiciliari e, dopo diversi “No”, il 15 maggio il tribunale di Budapest ha accolto il ricorso. Dopo 15 mesi di reclusione, le sono stati concessi i domiciliari. Nel frattempo è arrivata la candidatura alle elezioni europee con Alleanza Verdi-Sinistra. “L’idea è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri”, avevano scritto Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli in un post su Facebook ufficializzando la candidatura.
La sua elezione cambia le cose, ma non annulla le accuse a suo carico. La legge, precisamente il Protocollo numero 7 sui privilegi e sull’immunità dell’Unione europea, prevede che durante le sessioni del Parlamento europeo, i membri beneficiano:
- sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del parlamento del loro paese;
- sul territorio di ogni altro Stato membro, dell’esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario.
Ilaria Salis potrebbe tornare in carcere?
Dopo la proclamazione ufficiale, Salis godrà quindi dell’immunità parlamentare per svolgere il proprio mandato. Tuttavia, l’immunità non significa assoluzione. Il giudice ungherese potrebbe chiedere al Parlamento europeo di avviare la procedura di revoca dell’immunità. Inoltre, la norma sull’immunità non può essere invocata in caso di flagranza di reato. Bisognerà quindi stabilire se il video che l’accusa ungherese utilizza come prova della colpevolezza di Salis possa rappresentare flagranza. In questo caso dovrebbe esprimersi una commissione parlamentare UE. Il rischio, insomma, è che adesso si apra un contenzioso tra il Parlamento europeo e l’Ungheria.