È l’estrema destra la protagonista delle elezioni europee 2024, i risultati consegnano un quadro chiaro: i popolari superano i socialisti ma la crescita degli ultraconservatori – soprattutto in Francia e Germania – preoccupa.

L’estrema destra però non ha registrato un boom di preferenze omogeneo. In Finlandia e in Svezia gli ultraconservatori non convincono, men che meno in Olanda dove solo di recente si è arrivati alla formazione di un governo dopo la vittoria del Partito della Libertà di Wilders. Superato a sorpresa il partito del premier slovacco Fico, ferito recentemente in un attentato.

Trionfo dell’estrema destra alle elezioni europee: risultati convincenti in Francia e Germania

Non è una vera e propria vittoria quella dell’estrema destra in queste elezioni europee ma potrebbe cambiare gli equilibri politici in tutto il Vecchio Continente. I risultati più schiaccianti sono quelli registrati in Germania e in Francia. I socialdemocratici del cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno subito una sonora sconfitta nelle elezioni europee di ieri, classificandosi dietro ai conservatori e alla destra nazionalista. Il Cdu\Csu raggiunge il 30,3% dei voti mentre l’AfD si registra secondo con il 15% superando i socialisti, tracollo dei Verdi che registrano solo il 12%.

In Francia Le Pen ‘doppia’ Macron. Rassemblement National raggiunge il 31,5% mentre i macronisti raggiungono appena il 15%. Un risultato schiacciante che ha portato il presidente della Repubblica a sciogliere l’Assemblea Nazionale ieri sera.

In Spagna Vox non sfonda: sfida tra popolari e socialisti al vertice

Il centrodestra spagnolo è davanti al Partito socialista del primo ministro Pedro Sanchez. Si tratta di uno dei pochi Paesi dove nei fatti l’estrema destra è rimasta fuori dalla corsa al vertice: Vox ha ottenuto solo il 10% di fronte al 34% dei Popolari e il 30% dei socialisti. Crollano i partiti indipendentisti in Catalogna e Paesi Baschi e i due partiti di sinistra radicale Sumar (3%) e Podemos (4%).

Sorpresa in Portogallo, crolla Chega: vittoria di misura del PS

L’opposizione socialista ha vinto le elezioni europee in Portogallo, arrivando di poco davanti alla coalizione governativa moderata di destra che, secondo i risultati ufficiali, ha vinto di poco le elezioni legislative anticipate dello scorso marzo. I socialisti registrano il 32% mentre Ad il 31%.

Secondo i risultati, il partito nazionalista di destra Chega è al terzo posto, con il 9,8% dei voti, un crollo verticale rispetto alle elezioni legislative (18%). Deludono anche i liberali, arrivati quarti alle elezioni nazionali.

Mitsotakis in testa in Grecia, secondo Syriza. Vittoria dei conservatori a Cipro

Secondo gli exit poll pubblicati dal canale greco ERT, ‘Nuova Democrazia‘ del primo ministro Kyriakos Mitsotakis è arrivato primo alle elezioni registrando il 28% dei voti. I partito di sinistra Syriza , guidato da Stefanos Kasselakis, arrivato secondo con il 14% dei voti. Dietro di lui c’è il partito socialista Pasok che ha ottenuto tra il 10,9% e il 13,9% dei voti. Il partito nazionalista Eleniki Lysi vola basso registrando tra il 7,6% e il 10% dei voti.

A differenza della Grecia, a Cipro i conservatori di Disy ed i comunisti di Akel ottengono il 23,80% e il 23,10%. A sorpresa il candidato populista Panagiotou ha ottenuto il 14,70, mentre la destra nazionalista dell’Elam raccoglie il 10,40%.

Il Partito Laburista maltese invece ha ottenuto il 44,67% dei voti, ovvero 3 seggi, contro il 42,52% dei voti della destra del partito nazionalista. I conservatori hanno ottenuto tre seggi.

In Polonia vincono i filoeuropeisti, l’Ungheria si fida sempre meno di Orban

Il partito europeista del premier polacco Donald Tusk vince ancora registrando il 37,5%. Superato il partito nazionalista populista Diritto e Giustizia (PiS), ma quest’ultimo mantiene il 35% e la destra nazionalista Konfederacja registra l’11%.

Viene meno la fiducia degli ungheresi verso il premier Viktor Orban. Il partito del primo ministro nazionalista resta primo ma perde consensi soprattutto dopo le manifestazioni del leader dell’opposizione Magyar a Budapest, Fidesz ha raccolto oltre il 43% dei voti, sulla base di più della metà delle schede scrutinate, rispetto al risultato del 52,5% delle precedenti elezioni del 2019.

L’estrema destra vince in Austria ma delude in Olanda

Il partito nazionalista di destra FPÖ ha trionfato dopo le elezioni europee in Austria: secondo i risultati quasi completi pubblicati in serata dai media, ha ottenuto il 25,7% dei voti. Seguono i conservatori dell’ÖVP al 24,7%, attualmente al governo, poi i socialdemocratici dell’SPÖ al 23,2%. I Verdi hanno un punteggio del 10,7%.

Discorso diverso per quanto riguarda l’Olanda dove si è andati alle urne il 6 giugno scorso: la coalizione GroenLinksPvdA, tra Verdi e Laburisti, ha battuto la destra nazionalista e alla fine del ballottaggio ha ottenuto il 21,6% dei voti e otto seggi.

Il Partito della Libertà raccoglie il 17,7% dei voti riuscendo ad ottenere ben sei seggi. Resta una sconfitta dopo il trionfo alle elezioni generali dello scorso novembre ma si registra anche un importante passo in avanti. Il VVD, il partito liberale del primo ministro uscente Mark Rutte, ha ottenuto l’11,6% dei voti.

La Croazia sceglie il centrodestra, sorpresa in Slovacchia: cade Fico

In Croazia, dove di recente si sono tenute le elezioni parlamentari, ha vinto il partito di centrodestra HDZ con il 33,4% dei voti. I conservatori invia 6 eletti al Parlamento europeo. La coalizione di sinistra SDP è arrivata al secondo posto con il 27,81% dei voti, assegnandole 4 seggi.

Sconsolanti i dati che arrivano da Sofia: il tasso di partecipazione alle ultime elezioni è del 30%. Il partito di destra Gerb (PPE) ottiene il 26,20% dei voti e avrebbe 5 eletti. Al secondo posto si troverebbe la coalizione del Pp con il 15,70% dei voti.

In Slovacchia la spuntano sorprendentemente i progressisti. Il premier Fico, recentemente ferito in un attentato, è arrivato secondo registrando il 24,8% mentre il Partito progressista ha ottenuto il 27,8%.

Vincono i socialdemocratici in Svezia, conservatori in testa in Finlandia

In Svezia i socialdemocratici – partito di governo – mantengono la loro posizione e rimangono in testa
Il partito di estrema destra ‘Democratici Svedesi‘, che sperava di registrare un buon risultato ha fallito ed è arrivato addirittura al quarto posto.

Pesa sul risultato un recente scandalo che ha riguardato i Democratici Svedesi. Secondo un’indagine del canale televisivo TV4, il partito SD ha utilizzato una ventina di account anonimi sui social network per denigrare l’opposizione.

In Finlandia domina la coalizione di centrodestra del primo ministro Petteri Orpo. Il partito di opposizione Alleanza della Sinistra ha fatto un passo avanti con il 17,3% dei voti, quattro punti in più rispetto al 2019, secondo i risultati ufficiali.

In Danimarca, il Partito socialista è arrivato primo ed è nettamente cresciuto di 4,2 punti rispetto al 2019, con il 17,4% secondo i risultati ufficiali su quasi tutte le schede. I socialdemocratici, alla guida della coalizione di governo, sono scesi al 15,6%, registrando un netto calo di 5,9 punti.