Immobiliare, l’inflazione incentiva l’affitto rispetto all’acquisto dei beni immobiliari. Si tratta di una scelta dettata dall’erosione del potere di acquisto e dal rialzo dei tassi di interesse dei mutui.
I proprietari che danno in affitto un immobile percepiscono i canoni di locazione per poter integrare i redditi anche se incrementano le richieste di garanzie agli inquilini. Si tratta di un fenomeno molto diffuso e che emerge dall’Osservatorio Affitti. La finalità è quella di comprendere quale sia la propensione delle famiglie italiane verso i contratti di locazione. Inoltre, si vuole indagare quanto siano propensi i proprietari dei beni immobiliari nel dare in affitto le proprie case.
Immobiliare, l’inflazione incentiva l’affitto rispetto all’acquisto degli immobili
L’analisi espletata dall’Osservatorio Affitti, condotta da Nomisma per conto di Crif, ha messo in evidenza che molte famiglie preferiscono la locazione all’acquisto di un bene immobiliare. Si tratta di una scelta dettata dal trend inflazionista e dal rialzo dei tassi di interesse dei mutui. Secondo le stime il primo semestre del corrente anno potrebbe concludersi con una riduzione delle compravendite immobiliari. Per quanto concerne gli affitti si prevede una certa stabilità del valore dei canoni di affitto e del numero di contratti sottoscritti.
Oltre il 40% delle famiglie è “costretto” a vivere in una casa in affitto dal momento che è la propria condizione economica a rappresentare un vincolo all’acquisto di un immobile. Si pensi alle famiglie monoreddito, ai single, ai pensionati, alle casalinghe, ai disoccupati e a chi si trova in cassa integrazione. Per le classi impiegatizie e per quelle dirigenziali il discorso cambia dato che l’affitto rappresenta una soluzione del tutto transitoria.
I nuclei familiari che hanno figli e hanno maggiori disponibilità economiche scelgono l’affitto perché non hanno ancora individuato l’immobile ideale da acquistare. Quasi il 25% degli inquilini considera la locazione una soluzione del tutto transitoria. Per i pensionati, le Partite Iva, i liberi professionisti e per le famiglie monoreddito la casa di proprietà risulta essere una soluzione onerosa per le spese da sostenere, come le spese straordinarie, le spese di manutenzione e la polizza assicurativa.
Le difficoltà economiche spingono gli italiani a preferire l’affitto
La crisi economica, le difficoltà economiche, il calo dei mutui erogati, la perdita del potere d’acquisto e l’erosione del risparmio hanno portato molti italiani a preferire la locazione alla casa di proprietà. Molti nuclei familiari hanno riscontrato non poche difficoltà economiche nel sottoscrivere un contratto di mutuo e nell’acquistare una casa di proprietà. Una piccola porzione della domanda di acquisto si è spostata verso la locazione immobiliare.
Ciò ha contribuito a creare pressioni all’interno del settore delle locazioni immobiliari. Ricorrono maggiormente alla locazione immobiliare le famiglie più numerose e le famiglie monoreddito. L’instabilità nel mondo del lavoro, il precariato e la mancanza di risorse economiche ha determinato un aumento dei contratti di affitto sottoscritti. La variabile anagrafica e la composizione della famiglia sono variabili socio-demografiche che impattano sul comparto degli affitti.
I genitori single con almeno un figlio minore vive in una casa in affitto, anche i pensionati e gli over 65 preferiscono un immobile in locazione: è quanto emerge dalla ricerca condotta da Nomisma. Secondo le proiezioni Istat nel 2040 quasi il 40 percento delle famiglie sarà costituito da persone che vivono da sole specie nelle fasce anagrafiche più elevate.
Locazione, i proprietari richiedono sempre più garanzie
Dall’analisi condotta è emerso che i proprietari delle case in affitto richiedano maggiori garanzie. Oltre il 60 percento dei padroni che abbiano un immobile hanno interesse a darlo in affitto per ottenere una rendita derivante dalla locazione. I proprietari che decidono di dare in locazione un immobile prestano sempre più maggiore attenzione alla situazione occupazionale ed economica del potenziale inquilino.
Nella maggior parte dei casi i padroni di casa prestano attenzione alla busta paga, alla dichiarazione dei redditi, alla composizione effettiva della famiglia che decide di prendere in affitto un immobile. Nell’80 percento delle casistiche viene richiesto un deposito cauzionale e, in molti casi, c’è una crescente richiesta della stipulazione di una fideiussione o la richiesta di una garanzia da parte di un parente o genitore.