Evasione fiscale in Italia: quali sono le attività che sono più a rischio? Quali sono le Regioni e le città che sono più a rischio di evasione? A fornire una valida risposta è Il Sole 24 Ore.

Calabria, Basilicata e Molise sono le regioni italiane con la più elevata percentuale di contribuenti italiani a rischio di evasione fiscale. Solamente il 40 percento delle dichiarazioni dei redditi presentate può essere considerato del tutto affidabile. Tra le attività meno propense a rispettare la normativa fiscale sono gli impianti sportivi, le attività di ristorazione, le società di noleggio e le lavanderie. Tra le attività più affidabili a rispettare il Fisco troviamo gli studi medici e le farmacie. L’analisi è stata svolta sui dati delle dichiarazioni dei redditi delle Partite IVA.

Evasione fiscale: quali sono le attività più a rischio?

A fare il punto sulla situazione è la mappa del rischio evasione creata da Il Sole 24 Ore, basandosi sui dati delle dichiarazioni dei redditi dei titolari di Partita Iva. L’Agenzia delle Entrate ricorre all’utilizzo di un algoritmo per computare i ratio sintetici di affidabilità fiscale. Lo score arriva fino a dieci, ma il voto 8 rappresenta la sufficienza: ciò implica che il reddito che viene denunciato dai contribuenti è adeguato allo scenario economico ed alle peculiarità dell’attività svolta.

Ciò assicura l’applicazione di regole semplici per quanto concerne i rimborsi e le compensazioni e riduce le tempistiche per gli accertamenti fiscali con il conseguente calo degli oneri. Come spiegato dal quotidiano economico, nel 2023 oltre 1,5 milioni di dichiarazioni dei redditi sono inaffidabili, con un incremento di 14 punti percentuali. Oltre l’80 percento dei lavoratori autonomi ha pagelle fiscali inferiori a otto. In media queste categorie di lavoratori hanno un reddito superiore a 22.160 euro.

Evasione fiscale: quali sono i settori più inaffidabili e più affidabili? 

Considerando i settori più inaffidabili e meno propensi a rispettare la normativa fiscale, troviamo in vetta alla classifica oltre 7.600 titolari di lavanderia con una % di inaffidabilità pari a 78,5. Le attività che hanno una percentuale di inaffidabilità che supera i 70 punti sono ascrivibili alle seguenti: impianti sportivi, società di noleggio auto, pelliccerie, ristoranti, sondaggisti, gli assistenti a disabili ed anziani, le attività di acquacultura e di pesca, le panetterie, le officine, le attività che si occupano della lavorazione del caffè e del thè, le discoteche, le attività assicurative e finanziarie e i gestori di spazi ricreativi e culturali. Tenendo conto dei settori più affidabili, in vetta alla classifica troviamo le farmacie, gli attori, gli studi medici. le parafarmacie, gli studi notarili ed i fabbricanti di articoli in carta.

Quali sono le regioni a maggiore rischio di evasione fiscale?

Il quotidiano economico mette in evidenza che ben nove regioni meridionali hanno contribuenti a rischio evasione fiscale. Calabria, Basilicata e Molise sono le regioni dove circa il 40 percento delle dichiarazioni dei redditi raggiunge il voto “sufficiente”. Tenendo conto delle province, Nuoro, Isernia e Taranto sono le province a maggiore rischio di evasione fiscale. Ad essere più affidabili sono le province di Lecco, Trento e Belluno.

Come combattere l’evasione fiscale?

L’evasione fiscale è un problema che il governo italiano sta combattendo da diversi anni. Il Fisco ha approntato diversi strumenti che consentono di porre un freno all’evasione. Quali sono? Il Riccometro è uno strumento che consente di individuare i “finti poveri” e controllare se coloro che accedono a determinate prestazioni ne abbiano effettivamente i requisiti. Altro strumento è il Redditometro, che consente di monitorare le spese dei contribuenti e se queste siano congruenti con le dichiarazioni dei redditi. Tra gli altri strumenti c’è l’Esterometro, le indagini finanziarie, l’anagrafe tributaria, il controllo degli scontrini fiscali e i limiti all’uso del denaro contante.