Che la linea politica dell’attuale segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, non fosse condivisa da tutto il partito, ormai, era risaputo, ma che i dissidi interni fossero tali da indurre addirittura il Senatùr Umberto Bossi, il fondatore della Lega Nord a decidere di votare un altro partito e nello specifico Forza Italia, allora vuol dire che la spaccatura nel Carroccio è più profonda di quanto si potesse immaginare.
E di solito, quando ci sono tali spaccature il rischio di scissione è sempre dietro l’angolo.
Ma perché il fondatore della Lega ha deciso di votare un altro partito e soprattutto assicurarsi di farlo sapere quasi come un’indicazione di voto? E quali scenari aprirà – a urne chiuse -questa decisione con il congresso del partito previsto in autunno?
Elezioni Europee 2024, perchè Bossi ha deciso di votare FI? Il Senatùr: “La Lega è stata tradita”
La notizia è arrivata nella serata di ieri: Umberto Bossi, fondatore della Lega, ha comunicato l’intenzione di votare Forza Italia e nello specifico il candidato indipendente nelle liste azzurre nella circoscrizione Nord-ovest, Marco Reguzzoni. A comunicarlo il segretario dell’ex Lega Lombarda, Paolo Grimoldi, che ha spiegato di aver ricevuto una telefonata da Bossi in cui, lo storico leader della Lega Nord, gli chiedeva di comunicare che avrebbe votato Reguzzoni.
Il Senatùr avrebbe spiegato che la sua decisione sarebbe stata dettata dal fatto che la Lega non starebbe più ”facendo la Lega”.
“La Lega è stata tradita”.
Queste – secondo quanto raccontato da Grimoldi all’Agi – le parole di Bossi per spiegare la sua scelta.
“Stasera ho ricevuto una telefonata di Umberto Bossi il quale mi ha chiesto di far sapere che voterà Reguzzoni, candidato indipendente nelle liste di FI. Dopo una mezz’ora l’ho richiamato per essere sicuro e ho ricevuto la conferma del messaggio da veicolare”.
Ha spiegato Grimoldi.
Lo strappo che scuote la Lega: cosa accadrà dopo il voto europeo? I possibili scenari
Non è la prima volta che il fondatore della Lega Nord si mostra critico nei confronti della linea del segretario Matteo Salvini e che, soprattutto, mostra di non aver gradito la scelta di candidare il Generale Roberto Vannacci.
Il Senatùr, infatti, lo scorso 13 aprile, a margine di un evento per le celebrazioni a Gemonio dei 40 anni della fondazione della Lega aveva dichiarato che il Carroccio aveva bisogno di un nuovo leader che rimettesse al centro del programma la questione settentrionale.
Ieri sera, poi, si è consumato lo strappo definitivo con la scelta di non votare il partito da lui fondato. Uno strappo che aprirà sicuramente una resa dei conti all’interno della Lega, dal momento che Umberto Bossi gode ancora del sostegno di un’ampia fetta di partito. Uno strappo, infine, che potrebbe aprire diversi scenari al prossimo Congresso Nazionale della Lega.
Se infatti l’attuale segretario nazionale, Matteo Salvini, dovesse ricandidarsi e vincere, non si può esclude che un pezzo del partito, quello che come Bossi non approva la linea del segretario Salvini, possa decidere di andare via. Una scissione, infatti, potrebbe essere già in atto.
Molto dipenderà dall’esito delle Elezioni Europee, dalle quali il segretario Matteo Salvini potrebbe uscire rafforzato, o, indebolito a seconda del responso delle urne. Nell’ultimo caso la sua posizione all’interno del partito potrebbe risultare ulteriormente compromessa con la ‘scommessa Vannacci’ che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.