Sono oltre 40 gli arresti effettuati dalle forze dell’ordine di Beirut, dopo la sparatoria di mercoledì, 5 giugno 2024, all’ambasciata Usa. Gli agenti intervenuti durante l’attacco hanno ferito e bloccato l’attentatore, un cittadino siriano di nome Qais Farraj.

Sparatoria all’ambasciata Usa a Beirut: rilasciate 21 persone

Momenti di tensione alta a Beirut lo scorso mercoledì, durante la sparatoria avvenuta davanti all’ambasciata americana in Libano. Sulla vicenda si continua a indagare, nonostante gli agenti abbiano ferito l’attentatore, in condizioni critiche presso l’ospedale militare della città.

A riportare la notizia la testata L’Orient Today, che, a più riprese, a sentito fonti ufficiali vicine alla vicenda. Fra queste, l’ex sindaco di Majdal Anjar, Said Yassin, che ha dichiarato che gli arresti hanno riguardato ben 42 persone, collegate a vario titolo con l’attentatore.

Tuttavia, nella giornata di oggi, 8 giugno 2024, circa una ventina di persone sono state rilasciate dai militari dell’esercito libanese, impegnato nelle operazioni. I militari, infatti, hanno arrestato almeno 5 sospettati nella zona di Majdal Anjar, la località da cui proviene l’assalitore.

Il movente dell’attacco

Nel registro dei sospetti rientrano anche il fratello di Farraj, nel cui appartamento gli agenti hanno trovato materiale per la fabbricazione di bombe e ordigni esplosivi, l’imam del villaggio e il padre.

Al momento del fermo, l’attentatore ha dichiarato che il suo gesto sarebbe da ricollegarsi al conflitto a Gaza, per cui l’uomo parteggia. Per questo motivo, le autorità stanno indagando per rivelare gli altri complici, in coordinamento con i servizi segreti libanesi, e capire se l’indagato possa far parte del “gruppo jihadista dello Stato Islamico (Isis) o ad altre organizzazioni terroristiche“.

Nella sparatoria, oltre allo stesso artefice, è rimasta ferita anche un’altra persona. Tuttavia, non ci sono informazioni relative all’identità di quest’ultima e l’ambasciata americana ha confermato che i membri del personale risultano tutti al sicuro. Il portavoce dell’esercito libanese ha dichiarato che:

L’attentatore ha aperto il fuoco con un’arma leggera vicino all’ingresso dell’ambasciata alle 8:34. Grazie alla rapida risposta dei militari, delle Forze di Sicurezza Interna e del nostro team di sicurezza, l’ambasciata e i suoi dipendenti sono al sicuro. Le indagini sono in corso

Miller: “Stiamo collaborando con le autorità libanesi”

Dalla Casa Bianca, il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha dichiarato che:

Sappiamo che l’individuo che è stato arrestato indossava quelle che sembrano essere le insegne dello Stato Islamico, ma stiamo conducendo un’indagine approfondita con le autorità libanesi