Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ospitato il presidente statunitense, Joe Biden, in una visita ufficiale avvenuta due giorni dopo l’80esimo anniversario dello sbarco in Normandia. I due leader mondiali hanno discusso diversi temi, tra cui la guerra in Ucraina, la situazione a Gaza e le questioni commerciali. Biden si era recato in Francia per l’ultima volta nel 2017 in occasione del giorno dell’anniversario della presa della Bastiglia.
La visita di stato del presidente Biden in Francia
La visita di stato del presidente Joe Biden in Francia è iniziata con una cerimonia all’Arco di Trionfo. Biden si trovava già nel paese in occasione dell’80esimo anniversario dello sbarco in Normandia. Il 7 giugno, Biden e Macron hanno tenuto separatamente colloqui con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il presidente statunitense ha deciso di trascorrere cinque giorni in Francia e si trova nel paese dal mercoledì precedente.
Questa settimana abbiamo mostrato ancora una volta al mondo il potere degli alleati, cosa possiamo ottenere quando restiamo uniti. Questo è ciò che esemplifica il rapporto tra Francia e Stati Uniti.
Il presidente Biden ha affermato che la Francia è stata il “primo amico” dell’America fin dalla sua fondazione ed è uno dei suoi più stretti alleati anche dopo più di due secoli. I due leader mondiali hanno discusso una serie di temi e successivamente hanno tenuto una conferenza stampa.
Biden e Macron sulla guerra in Ucraina
La questione riguardante la guerra in Ucraina è stata al centro dell’agenda della giornata. Sia Parigi che Washington hanno ribadito il loro sostegno a Kiev. Dopo l’incontro di ieri con il presidente ucraino, Biden aveva annunciato un nuovo pacchetto di aiuti da 225 milioni di dollari. Il presidente statunitense si era anche scusato per il ritardo nell’invio degli aiuti militari dovuto a un blocco al Congresso.
Biden ha affermato che le parti sono decise a difendere l’Ucraina:
Sappiamo cosa succede se (il presidente russo Vladimir) Putin riesce a sottomettere l’Ucraina. … E sappiamo che Putin non si fermerà all’Ucraina: non si tratta solo dell’Ucraina, si tratta di molto più dell’Ucraina. Tutta l’Europa sarà minacciata. Non lasceremo che ciò accada. Non ce ne andremo.
Anche Macron ha sottolineato il sostegno del suo paese nei confronti di Kiev. La Francia ha deciso aumentare il bilancio per la difesa. Macron ha anche espresso ottimismo riguardo alla possibilità che i leader del G7 accolgano l’istituzione di un “fondo di sostegno” da 50 miliardi di dollari per l’Ucraina durante il loro incontro in Italia la prossima settimana. Questo fondo sarà finanziato tramite attività russe soggette a sanzioni.
Le dichiarazioni sulla guerra in Medio Oriente
I due leader non erano pienamente d’accordo sulle questioni riguardanti il Medio Oriente come lo sono sull’Ucraina. Il presidente francese, esprimendo il proprio disappunto, ha criticato Israele per non aver aperto tutti i punti di passaggio per consentire il flusso degli aiuti umanitari a Gaza. Come aveva precedentemente affermato in un post su X, Emmanuel Macron ha evidenziato che la Francia sostiene la proposta di cessate il fuoco promossa da Biden. Washington sta aspettando una risposta da Hamas. Biden ha affermato che:
Voglio fare eco ai commenti del presidente Macron che accoglie con favore il salvataggio sicuro di quattro ostaggi che sono stati restituiti alle loro famiglie in Israele. Non smetteremo di lavorare finché tutti gli ostaggi non saranno a casa e non sarà raggiunto un cessate il fuoco. È essenziale che ciò accada.
I due leader hanno accolto con favore la notizia del salvataggio di quattro ostaggi da parte delle forze israeliane. Biden e Macron hanno dichiarato la loro determinazione a esercitare la pressione necessaria per ridurre le tensioni nella regione e prevenire ulteriori escalation. I due paesi intensificheranno, quindi, i loro sforzi congiunti per evitare un aumento delle tensioni in Medio Oriente, concentrandosi sulla riduzione delle tensioni tra Israele e Hezbollah in Libano, nonché sull’evitare un’escalation da parte dell’Iran nella regione.