Oggi, 8 giugno 2024, alle 15, si aprono le urne anche in Italia per le elezioni Europee. Si potrà votare anche domani fino alle 23. Ma, per una legge in vigore fin dal 1956, dalla scorsa mezzanotte, i candidati e i leader di partito sono tenuti al cosiddetto silenzio elettorale. C’è, in ogni caso, chi puntualmente lo infrange.
Salvini viola il silenzio elettorale, il tweet finito nel mirino
Tutti i leader di partito e i candidati, finita la campagna elettorale, per legge, sarebbero tenuti ad osservare il silenzio elettorale. Lo scopo è quello di far “digerire” agli elettori proposte, slogan e programmi e farli decidere chi votare senza pressioni dell’ultim’ora. Ma da quando esistono i social, questo divieto è sempre più difficile da far osservare da parte della Direzione centrale dei servizi elettorali, l’organo gestito dal Ministero dell’Interno deputato a farlo. Il leader della Lega Matteo Salvini, ad esempio, questa mattina, 8 giugno 2024, su X, riprendendo i suoi slogan elettorali, ha scritto:
“Maestrine di manganello e maestrine tecnocratiche, amici dei clandestini, dei centri sociali, degli eco- matti e dei fannulloni, sinistre armocromatiche e “gender-fluid” assortite, leader bombaroli? No, grazie! Sì a difesa di casa, auto, risparmi, lavoro, prodotti, confini, sicurezza, famiglia, storia e identità degli italiani, basta guerra, sì alla pace per il futuro dei nostri figli. Con la Lega e con il generale Vannacci per più Italia e meno Europa, scegli la Lega. Oggi e domani tocca a te!”
Ora cosa rischia il leader del Carroccio? Chi viola il silenzio elettorale rischia una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 103 euro fino ad un massimo di 1.032 euro.
Giorgia Meloni, messaggio all’ultimo minuto consentito
Giorgia Meloni, invece, la presidente del Consiglio candidata in quota Fratelli d’Italia, si è affidata a Instagram per il suo ultimo messaggio elettorale. Ma l’ha postato giusto in tempo per non infrangere la regola del silenzio elettorale: poco prima della mezzanotte di ieri. Passerà alla storia per il messaggio in zona Cesarini e per quello delle ciliegie con l’occhiolino: vedere per credere