Sono ormai molto lontani i tempi in cui Donald Trump tuonava contro il Bitcoin e le criptovalute in generale, affermando il suo totale sostegno al dollaro reale. Ormai il candidato repubblicano sembra deciso a sfruttare il sostegno della comunità crypto e non tralascia occasione per farlo.
A dimostrare l’assunto quanto accaduto nella giornata di ieri, durante una raccolta fondi a San Francisco, in California. Nel corso della quale l’ex presidente degli Stati Uniti e nuovamente candidato alla Casa Bianca non ha avuto eccessive remore ad autoproclamarsi “Presidente delle criptovalute”.
All’incontro, che è stato una vera e propria passarella per molte figure di spicco del settore tecnologico, hanno preso parte importanti venture capitalist, tra cui David Sacks e Chamath Palihapitiya, che avevano del resto contribuito a organizzare l’evento.
Donald Trump fiuta il vento e insiste sull’appoggio alle criptovalute
Donald Trump sembra intenzionato a non tralasciare nulla nella sua strada verso il ritorno alla presidenza degli Stati Uniti. Come sta facendo del resto da settimane, il candidato repubblicano ha quindi deciso di insistere sulla sua nuova visione in tema di asset digitali.
Se Joe Biden sembra ormai attardato in un vero e proprio loop, cercando di erigersi alla stregua di una muraglia nei confronti di un’innovazione finanziaria giudicata pericolosa, Trump non sembra invece farsi eccessivi problemi in tal senso. Anzi, confortato dai sondaggi, sembra deciso a pigiare il pedale dell’acceleratore per proporsi come un vero e proprio nume tutelare per il settore blockchain.
Lo ha dimostrato anche ieri, nel corso della raccolta di fondi per la sua campagna elettorale organizzata a San Francisco. Nel corso della quale il tycoon non ha avuto timori nell’affermare il suo appoggio agli asset virtuali. Queste le sue parole, in merito: “Siamo in prima linea in un movimento importante. Sarò il presidente delle criptovalute”.
Un vero e proprio manifesto elettorale il quale è stato immerso nel contesto di una più ampia critica ai democratici. Ovvero a quella parte politica che, secondo lui, stanno cercando di imporre normative eccessive, tali da rendere stagnante la crescita del mercato delle risorse digitali.
A ben vedere, le parole di Trump riflettono la teoria dei lacci e lacciuoli nei confronti dell’economia che è tipica della narrazione repubblicana. Solo che un tempo anche lui condivideva i timori nei confronti di un settore che, al contrario, ora sembra abbracciare acriticamente.
Una scelta di progresso
Trump sembra ormai senza freni. Nonostante alcuni esperti di blockchain abbiano bollato le sue esternazioni sul tema come assolutamente prive di reale sostanza, da vecchia volpe politica ha capito che l’appoggio dei criptofans potrebbe risultare decisivo nella corsa alla Casa Bianca. Tanto da esprimere il suo sostegno al settore e da promettere politiche in grado di favorirne il benessere.
Eloquenti le sue parole al proposito: “Sostenere le criptovalute non è solo una scelta, è una necessità per il progresso della nostra nazione”. Una necessità la quale, peraltro, sembra derivare anche dalla recente dichiarazione dei BRICS, intenzionati a varare una propria criptovaluta. Un asset digitale il quale, secondo molti osservatori, potrebbe ridimensionare ulteriormente un potere imperiale del dollaro già in difficoltà.
Intanto il portafogli crypto di Donald Trump continua a crescere
Naturalmente, Trump ha anche ricordato come la sua campagna accetti ora donazioni in Bitcoin, Ethereum, Dogecoin e Shiba Inu. Tanto da farne il primo candidato presidenziale a distinguersi in tal senso.
Trump non ha poi mancato di criticare l’attuale quadro normativo, definendolo restrittivo e sfavorevole alla crescita delle imprese negli Stati Uniti. Le sue parole al proposito sembrano in effetti tratte di peso dalle dichiarazioni di importanti rappresentanti della criptosfera: “Si tratta di un settore nuovo e fiorente che ha bisogno di spazio per crescere, non di restrizioni che soffocano l’innovazione”.
In questo quadro, occorre sottolineare la continua crescita del portafogli crypto del miliardario. Stando alle ultime rilevazioni di Arkham Intelligence, infatti, il tesoro presente al suo interno avrebbe largamente oltrepassato i 30 milioni di dollari. A renderlo ancora più notevole la donazione di metà dell’offerta totale di TROG, ennesima meme coin a lui dedicata. Gli sviluppatori del nuovo protocollo, infatti, hanno deciso di farsi pubblicità regalandogli un quantitativo di coin che rasenta i 20 milioni di dollari in termini di valore.