Chi è Paolo Signorelli, il portavoce del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida costretto ad autosospendersi per le chat compromettenti, condite di frasi antisemite e lodi ai terroristi neri, che ebbe modo di scambiarsi con Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà della Lazio conosciuto con il soprannome di Diabolik? Queste conversazioni sono state rivelate da Repubblica giovedì 6 giugno 2024 prendendo in esame la documentazione dell’inchiesta sull’omicidio avvenuto a Roma il 7 agosto 2019 del tifoso laziale che gli inquirenti accusarono di essere, oltre che un estremista di destra, un trafficante di droga. E, inevitabilmente, hanno costituito l’ultima polemica della campagna elettorale delle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno.
Chi è Paolo Signorelli, portavoce del ministro Lollobrigida costretto ad autosospendersi
Classe 1986, iscritto all’Ordine dei giornalisti, Paolo Signorelli ha collaborato, tra l’altro, con Il Tempo. Ma, negli anni, la sua carriera professionale si è sviluppata coltivando due passioni: quella per la Lazio, di cui è un commentatore a Radio Olympia, e quella per la politica. In questo mondo, in cui è entrato nel ruolo di addetto stampa e responsabile della comunicazione di vari parlamentari di Fratelli d’Italia, non è certo un parvenu. Suo nonno, che aveva il suo stesso nome e cognome, è stato prima un militante del Movimento Sociale Italiano e poi uno dei massimi esponenti di Ordine Nuovo e del Fronte Sociale, due formazioni di estrema destra. Per la sua attività politica negli anni di piombo, Signorelli senior finì anche al centro di una lunghissima vicenda processuale. Scontò dieci anni di carcere con l’accusa di essere coinvolto negli omicidi dei giudici Amato e Occorsio e per la strage di Bologna, ma successivamente fu assolto definitivamente dalle accuse più pesanti.
Le chat con Diabolik contro i romanisti
Ora, a mettere nei guai Paolo Signorelli jr, nonostante le sue spiegazioni, sono state le chat rese pubbliche da Repubblica con il capo ultra della Lazio Fabrizio Piscitelli. Dal dicembre 2018, gli inquirenti hanno messo nero su bianco frasi come quella di Diabolik che in un vocale gli dice: “Mica è colpa nostra se i romanisti sono ebrei”. Al che Signorelli replica “Tutti ebrei”. E poi: “Mortacci loro e degli ebrei”.
La chat contro il giornalista Gad Lerner
In un’altra conversazione tra i due, sempre dai toni antisemiti, viene fatto cenno al giornalista Gad Lerner. Piscitelli scrive: “Quell’ebreo di Gad Lerner…”. E Signorelli: “Cos’ha detto quel porco?”
La chat sull’assoluzione di Elvis Demce
Un altro passaggio finito sotto l’occhio del ciclone riguarda poi Elvis Demce, considerato tra i più pericolosi malavitosi di Roma: nel dicembre 2018 viene assolto dall’accusa di omicidio. E quello che fino a poche ore fa era il portavoce di Lollobrigida scrive a Diabolik: “Ma hanno assolto Elvis? Fantastico, dajee!!”
La chat in lode dei terroristi e dei riti pagani
Ciò che ha portato Signorelli nel mirino delle opposizioni sono state anche le chat su Valerio Fioravanti, Pierluigi Concutelli, Luigi Ciavardini e Mario Tuti: “Onore a loro”, scrive il portavoce di Lollobrigida, il ministro cognato della premier Giorgia Meloni. E in chat gli inquirenti hanno rintracciato anche il racconto di un matrimonio definito “pagano”. Diabolik, infatti, un giorno sostiene che “i fascisti e i nazisti sono pagani”. E Signorelli scrive: “A me lo dici? Io festeggio il solstizio, viva il paganesimo! Nonno era pagano convinto. Mia zia si è sposata due mesi fa con rito pagano. Bellissimo. Tutte poesie e riti vari, incensi, cerchi magici, fuochi rivolti al sole. È stato bello. Sulla cima del monte Soratte, tutti là siamo andati”. Il monte Soratte è dove Mussolini fece costruire il suo bunker. Ma la stessa chat, Signorelli la conclude così: “Ci stava pure il Ciavarda: si è divertito, anche se lui è molto cattolico”. Al che Diabolik: “Le brucerei le chiese”. E Signorelli: “I preti, i peggio”. Per la cronaca, “Ciavarda”, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è Luigi Ciavardini, ex appartenente ai Nuclei Armati Rivoluzionari, un gruppo eversivo di ispirazione neofascista.