In Brasile, un uomo sospettato di essere un boss della criminalità organizzata di Rio de Janeiro, è stato dalla polizia durante una sparatoria. Si tratta di Rui Paulo Gonçalves Estevão, noto come “Pipito”. E’ successo la sera di venerdì 7 giugno 2024.

Brasile, “Pipito”, boss della criminalità di Rio de Janeiro ucciso in una sparatoria il 7 giugno 2024

Era un boss, uno dei principali leader della criminalità organizzata di Rio de Janeiro, in Brasile, l’uomo ucciso dalla polizia locale durante una sparatoria. Il fatto è avvenuto la sera di venerdì 7 giugno 2024. L’uomo è morto mentre veniva arrestato.

Si tratta di Rui Paulo Gonçalves Estevão, noto come “Pipito”. Ferito, è stato portato in ospedale, ma a causa delle ferite da arma da fuoco che gli erano state inferte, per l’uomo non c’è stato più nulla da fare.

La polizia civile di Rio in un comunicato ha spiegato che “Pipito” era il presunto leader di un gruppo criminale noto per seminare terrore nei quartieri popolari, dedito in particolare ad attività di estorsione.

Il governatore di Rio, Claudio Castro, su X ha scritto:

“Un altro duro colpo contro i criminali che disturbano la pace della popolazione. Pipito aveva dato l’ordine di bruciare 35 autobus lo scorso ottobre nei quartieri poveri della parte occidentale di Rio, dopo la morte di un altro presunto leader della milizia”.

Brasile, le attività delle mafie locali

Le milizie di criminali in Brasile, che agiscono come proprie e vere mafie, sono gruppi apparsi a Rio una quarantina di anni fa. Inizialmente erano composte da ex membri della polizia e si presentavano come gruppi di “autodifesa” contro le bande dedite allo spaccio della droga.

In seguito si sono sviluppati, ampliando le attività criminali, puntando soprattutto sull’estorsione, controllando vari servizi come la distribuzione del gas, i trasporti, l’accesso alla rete intenet. Le milizie trovano proventi per il loro sostentamento anche grazie all’edilizia illegale, costruendo abitazioni o edifici commerciali su terreni pubblici di cui si sono impossessate illegittimamente.

Non sono segreti legami forti le bande e diversi personaggi pubblici. Secondo la Polizia federale, Marielle Franco, una consigliera locale uccisa nel 2018, sarebbe stata assassinata perché aveva alzato la voce contro gli interessi delle milizie.