Un immobile deve rispettare i requisiti di abitabilità e agibilità, per garantire che sia sicuro, salubre
e, soprattutto, legale.
Quando si cerca una casa, tra annunci e visite, non bisogna pensare solo al quartiere o alla
valutazione de prezzo. Quella dell’abitabilità dell’immobile, in modo particolare, è una questione
che, spesso, viene trascurata.
Vediamo, quindi, quali sono i requisiti standard minimi e indispensabili per vivere in un immobile
che sia conforme alle normative vigenti.
Cos’è l’abitabilità di un immobile
L’abitabilità di un immobile certifica la sua idoneità e la garanzia di poterlo utilizzare come
abitazione. Il rilascio del certificato è di competenza dell’ufficio comunale dove è ubicato
l’immobile.
Il certificato di abitabilità attesta la sicurezza, la presenza di condizioni igieniche salubri, il
risparmio energetico dell’immobile e degli impianti di cui è dotato.
Per poter ottenere il certificato, l’immobile deve essere in possesso di determinati requisiti. Il
certificato è importante per:
- Costruzione di un nuovo immobile;
- Lavori urgenti di ristrutturazione;
- Modifiche alla struttura originaria di un fabbricato.
Prima di parlarne, è opportuno far presente la differenza tra l’abitabilità e l’agibilità che, spesso,
vengono confusi. Inoltre, nel corso degli anni, questi due termini sono stati unificati. La distinzione
è venuta meno dopo l’emanazione del Testo Unico sull’Edilizia (DPR 380 del 2001).
L’abitabilità era riferita a immobili residenziali, l’agibilità, invece, a tutti gli altri, quindi sottotetti,
capannoni industriali e altre tipologie non prettamente a uso residenziale.
Requisiti di abitabilità di un immobile
Un immobile, per essere considerato abitabile, deve soddisfare alcuni requisiti minimi di abitabilità.
Si devono considerare alcuni aspetti come quelli spaziali, ma anche quando risponde positivamente
a criteri igienico-sanitari, quali un adeguato ricambio d’aria e l’illuminazione naturale diretta.
Gli elementi sono prescritti dalla legge e rappresentano le fondamenta di una casa abitabile. Di
seguito, spieghiamo meglio, punto per punto, quali sono i requisiti che un immobile deve possedere.
Superfice minima
Un elemento molto importante è la superficie, ovvero il primo indicatore della sua abitabilità. In
base a quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975, ogni abitante deve disporre di uno
spazio vitale che rispetti determinate dimensioni minime.
Quali sono? I requisiti da rispettare sono i seguenti: per i primi 4 occupanti sono 14 metri quadrati ciascuno. Per i successivi occupanti sono 10 metri quadrati per persona.
Per quanto riguarda le camere da letto, è richiesto il rispetto di standard specifici. In questi casi, si
tratta di una superficie di 9 metri quadrati per una persona e 14 metri quadrati per la coppia.
Le suddette misurazioni non sono arbitrarie, ma riflettono l’importanza di un ambiente vivibile che
favorisca il benessere fisico e mentale degli occupanti.
Come viene determinata la superficie abitabile di un immobile? Viene posto l’accento sulla
superficie netta, quella calpestabile, con l’esclusione di mura e colonne per offrire una misurazione
realistica dello spazio effettivamente abitabile. Infatti, questo principio mira a garantire che ogni
metro quadrato dell’immobile costituisca effettivamente alla vita quotidiana degli abitanti. L’ambiente domestico deve essere abitabile e godibile.
Dimensioni minime di un monolocale
Oltre alla superficie, è necessario anche il rispetto di alcune dimensioni minime. In questo caso
specifico, ci riferiamo alle dimensioni minime di un monolocale.
La sua estensione, secondo la legge, non può essere inferiore a 28 metri quadrati per una persona e a 38 metri quadrati per due. Ciò punta a stabilire un equilibrio tra lo spazio disponibile e la qualità della vita.
Per quanto riguarda, infine, l’altezza sono fissate a 2,40 metri per le aree di servizio e 2,70 metri per
le altre stanze.
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