Il futuro di Maurizio Sarri è ancora tutto da decifrare. Quel che è certo è che il tecnico toscano non sarà immediatamente protagonista nel campionato italiano. Vanno infatti man mano definendosi tutte le panchine delle big del prossimo campionato. Con l’annuncio di Antonio Conte a Napoli e gli imminenti arrivi di Thiago Motta alla Juventus e Fonseca al Milan, la Serie A ha deciso di rinunciare – di fatto – alle geometrie dell’allenatore originario di San Giovanni Valdarno.

Il traumatico addio alla Lazio, lasciata a pochi mesi dal termine della terza stagione, ha aperto nuovi orizzonti. Con le panchine delle big italiane occupate, non resta che guardare all’estero. Le offerte non mancano, ma a convincere deve essere il progetto. Quello del Panathinaikos, ad esempio, è stato respinto perché non abbastanza all’altezza delle aspettative del Comandante. La speranza fa riferimento alla Premier League, a una chiamata improvvisa per rispolverare pillole di quel Sarrismo che ha tanto emozionato in passato Napoli, e non solo.

Il futuro di Sarri nelle parole del tecnico toscano

Sarri e il suo futuro: un enigma da risolvere. Ci vorrà un po’ più di tempo del previsto prima del ritorno in panchina dell’ex tecnico di Napoli e Lazio. Nell’ambiente biancoceleste c’è confusione, come dimostrato dalle ultime dimissioni di Igor Tudor. Il nuovo corso capitolino ripartirà da Marco Baroni. Nel frattempo, il Comandante resta in attesa di una chiamata. Milan e Fiorentina rappresentavano ipotesi molto gradite al tecnico toscano, ma le due società hanno virati su altri profili. Nell’intervista rilasciata a Sky Sport, Sarri ha così commentato la sua assenza in panchina ai nastri di partenza della prossima stagione:

Sinceramente non lo so. Questo è un punto sul quale dobbiamo farci delle domande, non ti nascondo che alcune società che non mi hanno cercato mi hanno fatto rimanere deluso perché c’erano situazioni in cui mi potevano ascoltare anche solo per un quarto d’ora. Sono cose sulle quali posso influire se riesco a capire il perché. Milan e Fiorentina, per esempio, sono due realtà che secondo me erano adatte al sottoscritto.

Maurizio Sarri a Sky Sport

L’errore Premier League e l’ipotesi Siviglia

Napoli, Chelsea, Siviglia: le prime due sono tappe fondamentali della vita di Maurizio Sarri, mentre la tappa spagnola rappresenta l’ipotesi più concreta e affascinante che si sia avvicinata al tecnico toscano nell’ultimo periodo. Quella con gli andalusi è stata una trattativa concreta, non conclusa per diversità di vedute su obiettivi e ambizioni. La pista estera sembra, al momento, la più concreta per tornare subito in pista. Con un pensiero al passato, alle stagioni che lo hanno visto protagonista a Napoli e al Chelsea:

Napoli mi manca molto. L’errore fondamentale della mia carriera è stato lasciare la Premier League. C’erano i presupposti per rimanere, società difficile dove probabilmente non finisci la seconda stagione come successo a tutti nell’era Abramovic. Ma rimanevi nella cerchia della Premier. Noi abbiamo fatto un buon percorso. Siviglia? C’è stato un minimo di trattativa ma loro avevano esigenze diverse dalle mie quindi non è andata molto avanti.

Maurizio Sarri a Sky Sport