La Lazio ha deciso, il nuovo allenatore sarà Marco Baroni. Dopo le dimissioni di Tudor si era paventato prima un possibile ritorno di Maurizio sarri, pista mai affondata sul serio e poi si sono fatti decine di nomi, da un clamoroso Max Allegri, alla scelta di cuore Miro Klose. Niente di tutto questo, i biancocelesti ripartiranno dall’ex verona, come proposto dal direttore Angelo Fabiani. L’ufficialità non è anocra arrivata, ma l’accordo è praticamente totale. Per commentare la scelta della Lazio di puntare su Baroni, Christian Manfredini, ex calciatore biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio, Manfredini a Tag24
Non è ancora ufficiale, ma la nuova Lazio dovrebbe ripartire da Marco Baroni. Atteso per oggi l’incontro con il club e la firma sul contratto anche se, per ora, nel quartier generale di Formello è stato avvistato solo il direttore Angelo Fabiani. Lotito ha sondato il terreno e contattato vari profili, dopo le dimissioni di Tudor, ma alla fine il prescelto dovrebbe essere proprio l’ex Verona che, per la Lazio, ha fermato la trattativa che aveva già in piedi con il Cagliari. I tifosi laziali però non l’hanno presa bene e sui social è diventato immediatamente virale il #NoBaroni. Si aspettavano un nome più importante e il mister non troverà certo un ambiente sereno. Saprà reggere l’urto? Per commentare la scelta della Lazio di puntare su Baroni, Christian Manfredini, ex calciatore biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Facciamo un passo indietro e ripartiamo dalle dimissioni di Igor Tudor. Cosa è successo? Una decisione che ti ha colto di sorpresa?
“Sinceramente non me lo aspettavo, anche perché Tudor era arrivato da pochi mesi ed è un allenatore piuttosto importante. Non si prende un profilo così, per poi aspettare che si dimetta, quindi no, non me lo aspettavo proprio. È chiaro però che questa storia aveva preso una brutta piega e che un po’ di maretta si era già avvertita verso la fine del campionato. Era stato preso e presentato come un sergente di ferro, ma poi i giocatori non si sono trovati bene con lui. Se a questo aggiungiamo anche le richieste di mercato, è evidente che è andata meglio così”.
Due allenatori dimissionari nel giro di tre mesi, vuol dire che a livello gestionale le cose non stanno funzionando?
“Tutti quanti conosciamo Lotito, come temperamento e come carattere. Nonostante tutto dobbiamo ammettere che la gestione, dal suo arrivo, è stata buona. La Lazio economicamente sta bene e in questi anni hanno raggiunto traguardi importanti. Credo che non si possa parlare di una gestione sbagliata, ma è evidente che se due allenatori hanno preferito dimettersi, qualcosa non ha funzionato. I risultati con Tudor sono anche arrivati e alla fine la Lazio ha raggiunto l’Europa League. Non è quindi una questione tecnica, ma evidentemente, al di là delle voci, ci sono delle cose che noi non possiamo sapere”.
Il prossimo allenatore sarà Marco Baroni e l’ambiente non è contento perché lo considera un passo indietro. Tu che ne pensi?
“Non so se sia un passo indietro, è chiaro che parliamo di un allenatore che finora ha avuto sempre squadre di un livello più basso. Nonostante questo però è uno che ha fatto una grande esperienza. Prima di parlare facciamolo lavorare e aspettiamo i risultati. Anche Pioli, quando è arrivato alla Lazio, non era un allenatore di prima fascia, ma adesso lo è diventato. Se Baroni dovesse essere confermato, direi solo di dargli del tempo”.
Tu giocavi al Chievo Verona e da lì ti sei trasferito alla Lazio. Conosci bene la differenza che c’è dal punto di vista ambientale, credi che Baroni riuscirà a reggere l’urto?
“Tra Verona, sponda Chievo soprattutto e Roma, le differenze sono enormi. Per quel che riguarda invece l’Hellas, qualcosina in più l’avrà già dovuta gestire. È chiaro però che si tratta di due ambienti diversi, con due squadre che lottano per obiettivi completamente differenti. Bisogna saperci stare e bisogna imparare a farlo. Però se vuoi giocare o allenare, arrivare a Roma non può che essere un grande traguardo”.
Baroni non è ancora ufficiale, ma a prescindere da questo ti aspetti che sul mercato ci si muova molto? I tasselli da andare a coprire sono tanti.
“Dipenderà sicuramente da quelle che saranno le richieste dell’allenatore. Alla fine sarà lui a decidere che tipo di gioco vuole fare. Dovrà mettersi a lavorare, anche in base ai giocatori che avrà a disposizione. Bisognerà sicuramente trovare un sostituto di Immobile perché, al di là della sua enorme qualità, gli anni passano anche per lui e servirà qualcuno in grado di assicurare parecchi gol. Poi c’è stato l’addio di Felipe Anderson e la querelle Luis Alberto. Ci sono parecchie cose di cui discutere. Al di là del mercato importante però, La Lazio deve capire in che direzione andare e quali devono essere i suoi obiettivi”.
A prescindere da tutto resta però il fatto che hai fiducia nei confronti di Baroni?
“Parliamo di un allenatore che non è alla sua prima esperienza e conosce bene la categoria. Diamogli tempo, facciamolo lavorare e poi si vedrà”.