Con l’avvicinarsi delle elezioni europee del 2024, il tema delle fake news è diventato più rilevante che mai. Le preoccupazioni riguardano soprattutto le potenziali interferenze dalla Russia, mirate a destabilizzare il voto, ma non solo. Recentemente, l’attenzione si è concentrata sulla diffusione di false informazioni, specialmente attraverso i social media, con l’obiettivo di favorire l’astensionismo.
Elezioni europee 2024: le fake news sulle conseguenze dell’astensionismo
Negli ultimi giorni, in Italia, è circolata una fake news secondo cui una bassa affluenza alle urne potrebbe portare a un referendum per l’uscita dall’Unione Europea. Questo falso messaggio è stato diffuso prima su Facebook e poi su TikTok, tirando in ballo l’articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea (TUE). La notizia afferma che se l’affluenza alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno sarà bassa, l’Italia sarà costretta a indire un referendum per uscire dall’UE.
Cosa dice l’articolo 50 del TUE
In realtà, l’articolo 50 del TUE non menziona nulla del genere. Esso stabilisce semplicemente il processo attraverso il quale uno Stato membro può recedere dall’Unione Europea, previa notifica della sua intenzione al Consiglio Europeo.
Il processo inizia dunque con la notifica dell’intenzione di recedere al Consiglio Europeo, senza una forma specifica di notifica prevista. Successivamente, l’Unione negozia un accordo di recesso con lo Stato membro interessato, conformemente all’articolo 218, paragrafo 3, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).
Non c’è alcuna menzione di un referendum basato sull’affluenza alle urne. Questa fake news è un chiaro tentativo di disinformazione per scoraggiare gli elettori dal partecipare al voto.
Procedura di recesso
L’articolo 50 del TUE, introdotto dal Trattato di Lisbona nel 2007, stabilisce la procedura attraverso la quale uno Stato membro può decidere di recedere dall’Unione Europea. Dettagli del Processo
- Notifica di recesso: lo Stato membro notifica la sua intenzione al Consiglio Europeo.
- Negoziato dell’accordo di recesso: l’Unione negozia e conclude un accordo con lo Stato recedente per definire le modalità del recesso.
- Cessazione dell’applicabilità dei Trattati: i trattati cessano di essere applicabili allo Stato interessato alla data di entrata in vigore dell’accordo di recesso o, in mancanza di tale accordo, due anni dopo la notifica, salvo proroga.
Astensionismo alle europee: la diffusione delle fake news
La notizia falsa è stata ampiamente diffusa sui social media, principalmente su Facebook e TikTok. Il 24 maggio 2024, è stato pubblicato uno screenshot su Facebook che affermava falsamente che l’articolo 50 prevedeva un referendum in caso di bassa affluenza. Questo contenuto è stato rapidamente condiviso e ha raggiunto un vasto pubblico, alimentando ulteriormente l’astensionismo (qui l’identikit di chi non vota).
La Costituzione europea, formalmente conosciuta come “Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa“, non è stata ratificata da tutti i 27 Stati membri e quindi non è mai entrata in vigore. Inoltre, nessuno degli accordi istitutivi dell’Unione Europea prevede un referendum legato all’affluenza elettorale.
Gli effetti sul tasso di affluenza alle urne
Le fake news come quella sull’articolo 50 possono avere un effetto significativo sull’affluenza alle urne. Diffondendo informazioni false e fuorvianti, gli autori di queste notizie cercano di scoraggiare la partecipazione al voto, aumentando così l’astensionismo. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante nelle elezioni europee, dove storicamente l’affluenza è già bassa.
Come riportato da Open, Antonio Noto, direttore di Noto sondaggi, ha espresso preoccupazione per un possibile calo dell’affluenza al di sotto del 50%. Anche Roberto D’Alimonte condivide questa valutazione, suggerendo che l’affluenza potrebbe scendere sotto il 54%, il livello più basso registrato nelle elezioni europee del 2019. Questi dati sottolineano l’importanza di contrastare la disinformazione per garantire una partecipazione elettorale adeguata.
Astensionismo alle elezioni europee 2024: chi rischia di più?
L’astensionismo potrebbe avere un impatto significativo su diversi partiti politici. Secondo Roberto D’Alimonte, Giuseppe Conte e Matteo Salvini sono particolarmente a rischio. Il Movimento 5 Stelle, che ha un forte seguito nel Sud Italia, potrebbe vedere il suo elettorato ridursi drasticamente a causa del calo della partecipazione. La Lega, d’altra parte, potrebbe soffrire a causa di errori politici e della mancanza di un posizionamento chiaro.
I partiti maggiori come il Partito Democratico e Fratelli d’Italia potrebbero essere meno colpiti dall’astensionismo grazie al loro radicamento e alla capacità di mobilitare i propri elettori. Tuttavia, nessuno dei principali protagonisti della campagna elettorale ha particolarmente brillato nel coinvolgere gli elettori sui temi europei, concentrandosi piuttosto su questioni nazionali.