Il recente messaggio INPS n. 2132 del 5 giugno 2024 fornisce dettagli importanti relativi all’Assegno di Inclusione (ADI). Questo beneficio mira a favorire l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro per le famiglie in difficoltà economica. L’adempimento delle scadenze e degli obblighi associati è fondamentale per continuare a beneficiare di questa misura. Andiamo a esaminare le disposizioni specifiche e le conseguenze della mancata presentazione agli appuntamenti previsti presso i Servizi sociali.

Assegno di inclusione 2024: obblighi dei beneficiari per evitare le sospensioni

Secondo quanto stabilito dall’articolo 4, comma 4, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023, n. 85, i nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di Inclusione sono tenuti a presentarsi al primo appuntamento presso i Servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. Questo obbligo è stato introdotto per garantire che i beneficiari partecipino attivamente ai programmi di inclusione sociale e lavorativa.

Fase di prima applicazione e tempi di avvio

In fase di prima applicazione, le tempistiche sono state adattate per consentire un avvio graduale delle procedure. Per le domande presentate fino al 29 febbraio 2024, il termine di 120 giorni decorre dalla comunicazione dell’INPS ai Servizi sociali dei nuclei familiari beneficiari.

Per le domande presentate tra dicembre 2023 e gennaio 2024, messe in pagamento a partire da gennaio 2024, il termine di 120 giorni è iniziato a decorrere dal 26 gennaio 2024. Di conseguenza, i primi termini di 120 giorni sono scaduti a partire dal 25 maggio 2024.

Assegno di inclusione 2024: sospensioni del beneficio economico

A partire da giugno 2024, sono state applicate le prime sospensioni del beneficio economico per i nuclei familiari che non si sono presentati al primo appuntamento presso i servizi sociali entro i termini stabiliti. I beneficiari possono monitorare il contatore dei 120 giorni tramite la piattaforma SIISL, accessibile nell’area riservata del portale INPS.

Se il nucleo familiare non rispetta il termine, la sospensione del beneficio è indicata nel servizio “Assegno di Inclusione (ADI)” sul portale INPS con la causale: “Mancata presentazione per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni (art. 4, co 4 D.L. 48/2023 conv in L. 85/2023)”.

Procedura per il ripristino del beneficio

I nuclei familiari che non si presentano entro i termini previsti possono comunque recuperare il beneficio economico. È sufficiente presentarsi successivamente ai Servizi sociali per registrare il primo incontro. Una volta che i Servizi sociali registrano l’avvenuto incontro nella piattaforma GePI, l’erogazione dell’ADI viene ripristinata senza soluzione di continuità e con la corresponsione delle mensilità arretrate.

Assegno di inclusione 2024: ruolo e responsabilità dei servizi sociali

I servizi sociali hanno il compito di convocare i nuclei familiari beneficiari in tempo utile per evitare la sospensione del beneficio. Utilizzando la piattaforma GePI, possono registrare prontamente la presentazione del nucleo familiare. Gli eventi che possono essere registrati includono l’avvenuto incontro, la presentazione spontanea di un componente del nucleo e il giustificato motivo per la mancata presentazione.

Le registrazioni effettuate entro il giorno 20 del mese saranno elaborate per i pagamenti del mese successivo. Le registrazioni successive saranno considerate per i pagamenti del mese seguente, con recupero delle mensilità arretrate.

Esenzioni e obblighi successivi

Non tutti i componenti dei nuclei familiari sono tenuti a presentarsi ai servizi sociali ogni 90 giorni. Sono esenti da questo obbligo:

  • I componenti con età pari o superiore a 60 anni;
  • I componenti con disabilità certificata ai fini ISEE;
  • Le persone inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere.

Tuttavia, i componenti esonerati che sono l’unico adulto in un nucleo con minorenni tenuti all’obbligo scolastico devono sottoscrivere un Patto di Inclusione Sociale (PaIS) e presentarsi ogni 90 giorni per aggiornare la propria posizione.