Starship, la mastodontica navetta spaziale dell’azienda privata statunitense SpaceX, è rientrata intera sulla Terra per la prima volta dopo un lancio sperimentale. Il lancio, senza equipaggio, è avvenuto dalla base di Boca Chica in Texas, segnando un importante avanzamento dopo i tre test precedenti. Tuttavia, SpaceX deve ancora eseguire numerosi lanci prima di poter effettuare missioni lunari come previsto dagli accordi con la NASA.
Video del lancio Starship SpaceX
SpaceX lavora su Starship da circa dieci anni con l’obiettivo di creare un sistema di lancio e una navetta molto più potenti dei razzi attualmente utilizzati per mettere in orbita satelliti e portare equipaggi alla Stazione Spaziale Internazionale. Oltre al contratto miliardario con la NASA, che impegna l’azienda nelle missioni lunari, SpaceX prevede di utilizzare Starship per trasportare satelliti in orbita e, un giorno, portare astronauti su Marte, il progetto più ambizioso di Elon Musk, CEO dell’azienda nonché capo di Tesla e X.
Il lancio è avvenuto alle 14:50 (ora italiana) con la grande navetta alta 50 metri che ha superato l’atmosfera, spinta da Super Heavy, un razzo di 70 metri dotato di 33 motori alimentati a ossigeno liquido e metano liquido. Il volo sperimentale precedente di Starship risale al 14 marzo scorso.
Come è andato il lancio?
Raggiunto lo spazio, Super Heavy si è separato da Starship e ha iniziato una manovra di rientro verso la Terra. A poche migliaia di metri dal Golfo del Messico, il razzo ha riacceso i motori per effettuare un ammaraggio controllato in posizione verticale. Questo è stato un progresso significativo rispetto al test di marzo, quando il razzo si era distrutto durante il rientro. Sebbene SpaceX non intendesse recuperare né Super Heavy né Starship, sperimentare rientri meno traumatici è cruciale per perfezionare le future versioni del sistema, che saranno riutilizzabili per più lanci.
Il lancio odierno condivideva molte somiglianze con il test di marzo, sebbene SpaceX avesse rivisto alcuni obiettivi, rinunciando ad esempio ai test di riaccensione dei motori di Starship nello spazio. L’obiettivo principale era riuscire a controllare la navetta affinché potesse orientarsi correttamente per il rientro, circa 50 minuti dopo il lancio, resistendo alle temperature di circa 1.400 °C generate dall’interazione con l’atmosfera.
La navetta è protetta da 18.000 piastrelle esagonali in ceramica, ciascuna grande quanto un piatto, e il test serviva a verificarne la resistenza e la capacità di rimanere saldamente attaccate al resto della struttura. Starship è rientrata nell’atmosfera in posizione orizzontale e ha concluso il suo viaggio nell’Oceano Indiano. Nonostante fosse danneggiata a causa delle intense sollecitazioni subite durante il rientro, quando era vicina all’acqua Starship ha acceso i motori per compiere un’ultima manovra, posizionandosi verticalmente per rallentare la discesa prima di toccare l’oceano. Non era mai accaduto prima che la navetta riuscisse a raggiungere l’acqua: nel test di marzo si era disintegrata durante il rientro.