Le elezioni Europee 2024, già prima del responso delle urne, in Italia, hanno già il loro volto-copertina: è quello del Generale Roberto Vannacci, il militare 55enne originario di La Spezia assurto agli onori della cronaca da meno di un anno: era piena estate, loscorso anno, quando Repubblica rese noti i contenuti shock del suo primo libro, allora autoprodotto, “Il mondo al contrario”. Dodici mesi dopo (e un altro libro mandato alle stampe sebbene non fortunato nelle vendite come il primo: “Il coraggio vince”), Vannacci ha fatto il gran salto in politica diventando, oltre che l’uomo simbolo della Lega di Matteo Salvini, anche una sorta di termometro con il quale tutte le altre formazioni politiche potranno misurare gli umori degli italiani. Non solo nei confronti dell’Europa, ma anche dello stesso Governo Meloni.

Elezioni Europee 2024, Vannacci: “Non sono un outsider. Con Salvini, vinceremo o perderemo tutti”

Nemmeno un anno dopo la diffusione del suo primo libro, le idee estremiste di Vannacci, culminate con la trovata mediatica di farsi votare con la X della “decima” anziché facendo riferimento a una semplice croce, tanto per strizzare l’occhio ai nostalgici del fascismo, spaccano l’opinione pubblica italiana: il Generale, o lo si ama o li si odia. Impossibile, in ogni caso, ignorarlo. Matteo Salvini, evidentemente, l’ha capito per primo e ha deciso di puntare su di lui tutte le fiches nella tornata elettorale che deciderà, in un modo o nell’altro, il suo futuro in politica. Se Vannacci andrà bene e trascinerà la Lega vicino al 10% e più in alto di Forza Italia, la mossa del Capitano risulterà vincente. Se invece il Generale sarà un flop e la Lega perderà consensi anche nelle sue roccaforti nordiste di Lombardia, Veneto e Friuli, dove governano tre presidenti di Regione leghisti ma contrari al Vannacci-pensiero, per Salvini si profilerà un’estate da Pepeete 2.0.

I destini incrociati del Capitano e del Generale

I destini del Capitano Matteo Salvini e del Generale Roberto Vannacci, quindi, sono incrociati. Ma tant’è: in occasione della chiusura della campagna elettorale della Lega a Roma, l’uomo immagine (in Italia) delle elezioni europee 2024 e del Carroccio, tra il palco di piazza Santi Apostoli e la platea dei militanti e dei giornalisti, già si muove come un politico di vecchia data. Vannacci saluta, sorride, ha la risposta pronta ad ogni domanda che gli fanno al microfono. E, davanti alle telecamere, compresa quella di Tag24.it, lancia anche i suoi messaggi politici a chi ha orecchie per intendere. Messaggio numero uno:

“Non mi sento assolutamente un outsider della Lega. Io mi sono presentato come candidato autonomo perché condivido i suoi principi e i suoi ideali: patria, sicurezza, identità, sovranità. Ma mantengo la mia identità: a quella ci tengo”

Messaggio numero due:

“I Governatori del Nord in quota Lega Fontana, Zaia e Fedriga non condividono le mie idee? Il motivo bisognerebbe chiederlo a loro, non a me”

Messaggio numero tre:

“Non ho idea di quante preferenze avrò, ma nella mia vita mi son sempre imposto obiettivi ambiziosi. Il mio futuro nella Lega? Dipenderà da molti fattori, ma sono una persona di parola”

Messaggio numero quattro:

“Con Salvini mi sento poco, spesso solo tramite messaggi. Non mi dà nè consigli nè direttive, ma siamo in sintonia”

Messaggio numero cinque:

“Se la Lega non dovesse andare bene? La responsabilità sarà di tutti, non solo mia e di Salvini che ha puntato su di me. La colpa non è mai di uno, ma dell’intera squadra. Se vince, vince tutta assieme. Se perde, perde tutta assieme”

Messaggio numero sei:

“Se mi iscriverò alla Lega? Vedremo”

In sottofondo, a piazza Santi Apostoli, la Lega di Salvini mette anche “Generale” di Francesco De Gregori. Coma a ribadire: per il Capitano e il Generale i destini sono incrociati. L’8 e 9 giugno o la va, o la spacca per tutti e due.