Idee chiare in Italia e in Europa. Quelle di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle in vista delle imminenti Elezioni europee 2024, che vedono il leader Cinquestelle prendere le distanze da una “deludenteUrsula von der Leyen.

Lo dice oggi, 6 giugno 2024, al videoforum di Repubblica.it, durante il quale fa anche il punto per le prossime mosse di politica interna e l’alleanza con il Pd di Elly Schlein.

Europee 2024, Conte sulla von der Leyen: “Deludente. M5S determinante per la prossima Commissione Ue”

Cambiare pagina, in Italia e in Europa. Questo il pensiero espresso da Giuseppe Conte al videoforum di Repubblica.it, sollecitato sulle Elezioni europee che si svolgeranno l’8 e 9 giugno. A partire proprio da quell’Unione europea tanto “deludente agli occhi del presidente Cinquestelle, al pari della presidente Ursula von der Leyen che, precisa Conte, non è stata proposta dal M5S “e non so se sul piatto all’indomani delle elezioni ci sarà la sua candidatura“.

Una delusione causata, in primo luogo, dalle guerre in corso, che hanno visto l’Unione incapace di assumere un ruolo di guida verso la pace, alimentando invece la strada dell’escalation militare stigmatizzata più volte dai Pentastellati.

Un’Europa da rifondare, dunque. E se l’artefice di questa rifondazione fosse l’odiato Mario Draghi? Conte aggira la domanda e rilancia, prevedendo un ruolo decisivo del Movimento nella prossima Commissione:

“Ragionare di candidati alla Commissione europea è prematuro. I nostri voti andranno a chi sposerà una prospettiva di pace. Non faccio previsioni ma potremmo essere determinanti nella definizione della prossima Commissione europea”.

Su Netanyahu attacca Meloni: “Non avrei mai prestato il fianco a consonanza col suo governo di ultradestra”

E proprio sulla guerra il presidente dei Cinquestelle affonda il colpo nei confronti del governo presieduto da Giorgia Meloni.

Conte afferma risoluto che loro non sono “pacifisti della domenica e rimarca come la politica debba avere “una chiara posizione” di fronte alle emergenze belliche. L’attacco arriva quando gli viene chiesto cosa avrebbe fatto se fosse stato presidente del Consiglio costretto a fronteggiare la crisi nella Striscia di Gaza.

“Avrei assolutamente non prestato alcuna consonanza politica a questo governo di Netanyahu. È un governo di destra, ultradestra. Sbagliatissimo di fronte alla violazione del diritto internazionale. Io non mi sento rappresentato da questo governo che si è astenuto per tre volte con codardi all’Onu”.

Più chiaro di così.

Conte risponde a Schlein: “Per campo largo serve dialogo fitto, non un federatore”

Infine, sul fronte della politica interna, prosegue il ‘tira e molla’ con il Partito democratico. La campagna elettorale, infatti, non ha fatto bene al cosiddetto ‘campo largo’, con Pd e M5S più volte venuti allo scontro.

Tuttavia da Elly Schlein era arrivato un ‘ramoscello d’ulivo’ proprio dal videoforum di Repubblica.it, dove era intervenuta poco prima del presidente dei Cinquestelle, chiedendogli di “ritrovarsi dopo le Europee.

Conte non chiude la porta ma sottolinea l’esigenza di sviluppare insieme un “progetto di cambiamento del Paese, chiedendo alla segretaria Pd un confronto serio sui contenuti.

“Io dico che la scadenza sono le prossime politiche, ma bisognerà arrivarci attraverso un dialogo sempre più fitto tra le forze genuinamente progressiste, valutando e costruendo un programma molto serio con contenuti concreti”.

Liquida, invece, l’idea di un federatore che faccia ‘da ponte’ tra i due partiti:

“Non siamo dei bambini che hanno bisogno di un mentore”.