La quinta tappa del Giro del Delfinato 2024 si è conclusa senza un vincitore. Una maxi-caduta avvenuta a poco più di 20 chilometri dal traguardo di Saint-Priest ha coinvolto oltre metà del gruppo, portando a una prima neutralizzazione della gara. Dopo circa mezz’ora di stop, la direzione di corsa ha deciso di annullare definitivamente la quinta tappa del Giro del Delfinato 2024 poiché le ambulanze erano occupate con i corridori feriti e non erano disponibili per garantire la sicurezza negli ultimi chilometri. Pertanto, i corridori hanno proseguito fino al traguardo a velocità controllata, senza battaglia per la vittoria e senza registrare distacchi. Le classifiche restano invariate, con Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) che mantiene il comando della generale con 33 secondi di vantaggio su Primoz Roglic (Bora-hansgrohe), entrambi coinvolti nella caduta ma senza conseguenze gravi.
Delfinato 2024, maxi caduta nella quinta tappa
La corsa aveva preso il via con una fuga immediata di Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels) e Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), formata già dal chilometro zero. Ådne Holter (Uno-X Mobility) si è unito poco dopo, mentre il gruppo principale li lasciava andare. Quando il gap ha raggiunto il minuto, alcune accelerazioni hanno cercato di ridurre il distacco, ma senza successo, nonostante alcuni corridori faticassero a mantenere il ritmo in coda. Con un vantaggio di quattro minuti concesso rapidamente ai fuggitivi, il gruppo ha iniziato a controllare grazie al lavoro di Decathlon Ag2r La Mondiale e Lidl – Trek, mentre la Soudal Quick-Step non si preoccupava, dato che i battistrada erano lontani in classifica generale. Stabilizzato il gap attorno ai tre minuti, il gruppo ha iniziato ad avvicinarsi entrando nei cento chilometri finali. Tuttavia, la pioggia ha complicato le cose e gli inseguitori hanno preferito non rischiare, concedendo nuovamente quattro minuti.
Le pauvre chien qui a eu la peur de sa vie 😵🐶 #Dauphiné pic.twitter.com/ehQDhVNljf
— 𝕌𝕣𝕓𝕒𝕚𝕟 𝔾𝕣𝕒𝕟𝕕𝕚𝕖𝕣 (@keyshawn__bava) June 6, 2024
Delfinato 2024, quinta tappa neutralizzata
Dopo il secondo GPM, il gruppo ha accelerato, riducendo il distacco ai piedi della terza salita di giornata a meno di due minuti. La pioggia ha giocato un ruolo cruciale, specialmente in discesa, dove Holter è andato in difficoltà, lasciando Bayer e Le Berre a condurre. Bayer ha staccato Le Berre, che è poi rientrato in pianura. Il distacco è tornato a sfiorare i due minuti, ma una caduta in coda ha rallentato i battistrada. Il gruppo ha ridotto ulteriormente il gap fino a soli trenta secondi allo scollinamento dell’ultimo GPM. Purtroppo, durante la discesa successiva si è verificata la maxi-caduta che ha coinvolto metà del gruppo, portando alla definitiva neutralizzazione della tappa.
La situazione
La quinta frazione del Giro del Delfinato 2024 si conclude così senza un vincitore, con le classifiche generali che rimangono invariate. Thierry Govenou, direttore di corsa, ha fatto il punto della situazione dopo che tutti i corridori hanno tagliato il traguardo.
“Circa 50 corridori sono caduti. Dopo una decina di minuti abbiamo fatto il punto con il servizio medico, che era strapieno, malgrado le cinque ambulanze che avevamo in carovana. Non erano sufficienti, quindi bisognava chiamare altre ambulanze per poi sperare di poter ripartire, e serviva molto tempo. I corridori erano sotto la pioggia e a quel punto con la giuria abbiamo deciso di prendere questa decisione di neutralizzare e di arrivare al traguardo in passerella. Abbiamo ascoltato i corridori, ma prima di tutto contava il parere dei medici, che ci hanno fatto capire serviva molto tempo per avere le ambulanze e poter ripartire. Abbiamo ascoltato i corridori, ma è stato il fatto che il servizio medico fosse oberato che ci ha impedito di ripartire. È inoltre anche difficile ripartire così vicini dall’arrivo. Penso che siamo arrivati ad un momento critico per il quale abbiamo delle bici così affinate che appena c’è un problema meteo o di strade non proprio in perfetto stato capitano cadute o momenti difficili e questo ovviamente diventa un problema”.