Nella giornata del 4 giugno 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto per la riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e ha previsto la flat tax al 15% sugli straordinari di medici e infermieri.

Si tratta di una misura pensata per incentivare il lavoro extra del personale sanitario, soprattutto a fronte della mancanza di personale.

Ma c’è anche un altro obiettivo, ovvero quello di ridurre i lunghi tempi di attesa previsti per l’accesso alle prestazioni sanitarie.

Come funzionerebbe la nuova flat tax per medici e infermieri? Vediamo anche quali sono le altre misure introdotte.

Decreto legge sulle liste d’attesa nella sanità

Il Consiglio dei Ministri, il 4 giugno 2024, ha varato il decreto legge sanità recante “misure urgenti per la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie”.

Lo scopo del decreto è quello di intervenire su alcune criticità nel comparto della sanità. Si vogliono ridurre le lunghe liste d’attesa per accedere alle prestazioni sanitarie.

In particolar modo, è prevista l’introduzione di una Piattaforma nazionale per le liste d’attesa. Uno strumento con il quale disporre di un monitoraggio puntale dei tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie.

Lo scopo della piattaforma è quello di dialogare con le piattaforme regionali delle liste d’attesa, per superare quello attuale che non consente di conoscere l’offerta delle prestazioni rispetto alla domanda.

Flat tax 15% per medici e infermieri

Un punto molto importante del decreto prevede che ai compensi erogati a medici e infermieri per le ore di lavoro straordinario sarà applicata la flat tax del 15%.

La bozza prevede che i compensi erogati per lo svolgimento delle prestazioni aggiuntive del personale sanitario saranno oggetto di tassazione separata con aliquota ridotta.

La flat tax al 15% sarà applicata agli straordinari di medici e infermieri una volta che il testo del decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore. Si tratta della stessa aliquota ridotta prevista per i titolari di Partita Iva in regime forfettario.

Ricordiamo, a proposito, che il regime forfettario è stato introdotto dalla Legge di bilancio del 2015 e prevede il versamento di un’imposta sostitutiva all’Irpef per i contribuenti che registrano ricavi o compensi annui fino a 85.000 euro.

Le altre misure previste

Il decreto legge introduce anche visite ed esami diagnostici anche di sabato e di domenica, andando a prolungare la fascia oraria.

Per evitare eccessi, si prevede che ogni azienda ospedaliera le ore di attività libero professionale non eccedano quella ordinaria.

È stato introdotto anche un Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria alle dirette dipendenze del Ministero della Salute. L’ottica è quella di andare a rafforzare le attività del Sistema nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria istituito nel 2005.

L’Organismo può acquisire la documentazione, chiedere chiarimenti e riscontri a cui le aziende sanitarie e le Regione hanno l’obbligo di rispondere entro 15 giorni.

Viene istituito, per la prima volta, il Codice unico di progetto (Cup). Un codice unico regionale con tutte le prestazioni disponibili del pubblico e del privato convenzionato.

Per chi è autorizzato, ma non ancora accreditato, il collegamento con i Cup pubblici diventa un requisito per il rilascio dell’accreditamento istituzionale.

Se le prestazioni non vengono erogate nei tempi previsti, allora le aziende devono garantire al cittadino la prestazione attraverso il ricorso all’intramoenia o al privato accreditato. Inoltre, è previsto il divieto per le aziende sanitarie e ospedaliere di sospendere o chiudere le attività di prenotazione. Infine, facciamo presente l’introduzione di soluzioni digitali per le prenotazioni e anche per il pagamento del ticket sanitario.