Ai più il nome mazza frissa non dice un bel niente. Se invece siete sardi, la storia cambia. Perché la ricetta della mazza frissa è una delle più antiche della tradizione dell’isola e della Gallura in particolare. Si tratta di un piatto molto semplice, che viene dalla tradizione agropastorale, composto soltanto da tre ingredienti: panna di pecora, semola di grano duro e sale: un impasto cremoso e denso che si può gustare in purezza oppure usare per condire primi e secondi piatti.

Le origini di questa ricetta si perdono nel tempo. Secondo alcuni sarebbe stata inventata dai pastori che mettevano a rassodare gli ingredienti di notte in modo da trovare la crema pronta il giorno dopo. Secondo altri invece pare che l’origine sia legata alla tradizione della festa di San Giovanni, quando i commensali la consumavano per cena senza bere nulla, nella speranza di avere dei sogni premonitori. La persona che, durante la notte, avrebbe dato sollievo alla sete, avrebbe rappresentato la dolce metà ideale per tutti coloro che erano in cerca dell’amore. Altri, infine, sostengono che sia una ricetta di recupero, nata per utilizzare la panna avanzata, sempre disponibile nelle case di campagna.

Come si utilizza

La ricetta della mazza frissa può essere utilizzata in tantissimi modi diversi. Potete condirci gli gnocchi, ma anche delle semplici fave fresche precedentemente lessate. Se preparate la variante che prevede l’aggiunta di miele all’impasto, potete servirla come secondo piatto accompagnata da pane carasau. Un’altra versione vuole invece che si aggiunga del formaggio fresco all’inizio della cottura per preparare lu casciu furriatu, anche questo perfetto per condire la pasta.

La ricetta della mazza frissa

Come dicevamo, per preparare la ricetta della mazza frissa servono solo:

  • 200 gr di panna fresca (meglio se di pecora)
  • 20 gr di semola
  • sale
  • 1/2 bicchiere di acqua

Versate in una pentola la panna fresca, aggiungete un pizzico di sale e portate a bollore. Abbassate quindi la fiamma e versate la semola fine a pioggia, poca per volta e mescolando continuamente. Andate avanti così fino a quando si sarà rappresa: ci vorranno solo pochi minuti. Vi accorgerete che è pronta quando si staccherà dalle pareti della pentola ed inizierà a far fuoriuscire il proprio grasso. A questo punto potete gustarla nella sua semplicità oppure utilizzarla come condimento.

Caju furriatu: la variante col formaggio

Il caju furriatu è la variante con il formaggio della ricetta della mazza frissa. Si realizza utilizzando un tipico formaggio vaccino sardo chiamato peretta o panedda, che corrisponde più o meno ad una provola fresca. Gli ingredienti che vi servono sono dunque:

  • Panna fresca (meglio se di pecora) 250 g
  • 100 g circa di peretta, panedda o provola fresca
  • 1 cucchiaio di rimacinato di semola di grano duro
  • 1 pizzico di sale

Anche in questo caso versate la panna in padella con un pizzico di sale e portatela a bollore. Aggiungete quindi un cucchiaio di rimacinato di semola e mescolate costantemente il composto fino a quando la panna non comincerà a rapprendersi. Continuate a mescolare fino a quando non verrà fuori un olio, che in dialetto è chiamato ociu casciu. Togliete quindi l’olio che si è formato e mettetelo da parte in un barattolo proprio: potete riutilizzarlo perché è ottimo per condire la pasta in sostituzione del burro.

Aggiungete alla crema che sta ancora sul fuoco il formaggio tagliato a fettine sottili e mescolate bene: il formaggio si deve sciogliere e risultare ben amalgamato alla panna. Mangiate il vostro caju furriatu così com’è oppure utilizzatelo per condire gli gnocchi: buonissimo! Potete infine anche proporlo come antipasto, accompagnato da qualche cucchiaio di miele. Una vera delizia da intenditori.