Mario non riesce a trattenere le lacrime, mentre stringe tra le mani il suo primo contratto di lavoro. A 24 anni è stato assunto al Bar D.O.C nella piazzetta delle Fontane a Torre dell’Orso, frazione di Melendugno in provincia di Lecce, nota località turistica salentina.
Il video che mostra la sua commozione, condiviso su Facebook da sua madre Vita, è diventato presto virale sui social, raccogliendo decine di commenti e condivisioni.
Entrare a far parte dello staff del bar è per lui una grande conquista e un sogno che diventa realtà. Mario, infatti, ha la sindrome di Down e ha finalmente trovato chi crede in lui e nelle sue capacità.
“Lo vedo felice e realizzato” racconta papà Franco a TAG24. “Si sente importante e fa ciò che più gli piace”.
Mario, ragazzo di 24 anni con la sindrome di Down, assunto in un bar in provincia di Lecce. Il papà Franco: “Contratto rinnovato fino a fine settembre”
Al momento Mario lavora al bar part-time, il sabato e la domenica. Dopo un primo periodo di prova nel mese di maggio, il contratto gli è stato rinnovato fino a fine settembre. I titolari del locale, Sonia e Ignazio, lo hanno visto pronto e hanno voluto offrirgli questa opportunità.
“Io ho un negozio di sigarette elettroniche proprio di fronte, ma a lui non piace stare qui. Mario ama il movimento, sistemare la sala, prendere le ordinazioni” spiega papà Franco.
“Si è diplomato all’istituto alberghiero, dice che gli hanno dato il diploma di ‘direttore di sala’. Infatti si fa chiamare direttore dai colleghi”.
Il video di mamma Vita da migliaia di condivisioni
La storia di Mario ha fatto il giro d’Italia grazie ai social: il video, realizzato e pubblicato da mamma Vita, ha fatto registrare oltre un milione di visualizzazioni. Un’emozione simile, del resto, andava condivisa. “Non immaginavamo tutto questo clamore” sottolinea Franco.
Intanto Mario ha ricevuto il suo primo stipendio. “Ha portato a casa l’assegno e gli abbiamo spiegato che dovrà cambiarlo in banca con la mamma, per avere così i suoi soldi”.
L’inclusione lavorativa delle persone con disabilità non è, purtroppo, un traguardo scontato. Ma l’esperienza di Mario potrebbe spingere altre attività e aziende a scommettere sulle loro potenzialità. Proprio come hanno fatto i titolari del bar, che hanno riconosciuto l’impegno e la passione andando oltre la sindrome.
“Mario è diventato la mascotte del bar, vanno tutti a farsi fare il caffè da lui. Si fa voler bene subito” racconta orgoglioso il papà.
Contro i pregiudizi sulla disabilità anche la storia di Sirio e della Fondazione Tetrabondi, narrata da mamma Valentina.