Una recente indagine condotta dall’Istat e dalla Commissione Europea ha valutato la qualità della vita in 85 città europee, inclusi 26 centri urbani italiani, attraverso la percezione dei loro abitanti. Due parametri principali, tra gli altri, sono stati analizzati: la facilità di trovare un buon lavoro e l’accessibilità degli alloggi. I risultati mostrano un quadro polarizzato per l’Italia, con alcune città che eccellono mentre altre faticano significativamente.
Quali sono le migliori città dove lavorare in Italia
In Italia, la facilità di trovare un buon lavoro varia enormemente tra le diverse città. Secondo l’indagine, Bolzano si distingue con il 72,3% dei suoi abitanti che ritiene sia facile trovare un buon impiego, seguita da Milano, Trento, Brescia, Parma e Bergamo, tutte sopra il 50%. Questo posiziona Bolzano tra le migliori città a livello europeo, competendo con città come Praga, dove il 75% degli abitanti ha una percezione positiva delle opportunità lavorative.
Quali sono le città dove trovare lavoro è più difficile
All’opposto, le città del sud Italia mostrano una situazione critica. Reggio Calabria e Taranto registrano i valori più bassi con solo l’1,6% degli abitanti che trova facile ottenere un buon lavoro. Altre città come Napoli, Cagliari, e Messina non superano il 20%, riflettendo una evidente e netta disparità rispetto al nord del paese.
Trovare alloggi a prezzi ragionevoli: un problema italiano
La questione dell’alloggio rappresenta un problema significativo in molte città italiane. Le città del nord come Milano, Bolzano e Firenze sono tra le peggiori in Europa per l’accessibilità degli alloggi, con meno del 5% degli abitanti che ritiene facile trovare un alloggio a prezzi ragionevoli. Questo dato indica una pressione sul mercato immobiliare che rende difficile per i residenti trovare sistemazioni adeguate, ma anche una difficoltà relativa a un eventuale trasferimento per motivi di lavoro.
Le città del Sud Italia con maggiore accessibilità
Contrariamente alla situazione lavorativa, alcune città del sud come Reggio Calabria, Palermo e Napoli mostrano una maggiore facilità nel trovare alloggi a prezzi accessibili, con percentuali significativamente più alte rispetto al nord. Ad esempio, a Roma, il 26,4% degli abitanti ritiene sia facile trovare un alloggio a un prezzo ragionevole, una percentuale simile a quella di città come Barcellona e Bari.
Diventa quindi paradossale come la difficoltà nel trovare un lavoro sia inversamente proporzionale alla facilità nel trovare un buon lavoro, in buona parte dei casi.
Le migliori città dove lavorare in Italia e il confronto con i Paesi europei
Secondo un recente studio del 2023, emerge una significativa disparità tra le città italiane ed europee riguardo alla percezione della facilità di trovare un buon alloggio a un prezzo ragionevole e un buon lavoro. Il grafico mostra chiaramente che le città italiane sono generalmente in una posizione di svantaggio rispetto alla media dell’Unione Europea.
Le città italiane come Reggio di Calabria, Palermo e Napoli presentano una percezione relativamente alta della facilità di trovare un alloggio, con percentuali superiori al 50%. Tuttavia, queste stesse città mostrano difficoltà significative nel trovare un buon lavoro, posizionandosi al di sotto della media UE, che è del 52%. Milano e Bolzano sono eccezioni, avvicinandosi alla media europea per la facilità di trovare lavoro, ma rimangono sotto la media per quanto riguarda gli alloggi.
In contrasto, città europee come Praga, Aalborg e Oulu, mostrano percentuali elevate in entrambe le metriche. Queste città offrono una percezione positiva sia della facilità di trovare un alloggio che un lavoro, mettendo in evidenza un ambiente socio-economico più favorevole.
L’inclusione sociale e lavorativa nelle città italiane
La percezione dell’inclusività delle città italiane varia notevolmente. La maggior parte degli abitanti ritiene che la propria città sia un buon posto per vivere, ma meno della metà considera la città un buon luogo per gli immigrati. Città come Taranto e Catania registrano le percentuali più basse, mentre Bologna emerge come la più inclusiva con il 77% degli abitanti che ritiene la città un buon posto per gli immigrati.
Città come Roma, Firenze e Venezia mostrano invece una percezione di inclusività inferiore alla media europea.