Dopo la Georgia, anche la Turchia si prepara ad introdurre le legge sugli agenti stranieri. Mentre la coalizione del governo vuole iniziare “la lotta contro le nuove forme di spionaggio”, l’opposizione contesta la proposta sostenendo che aprirebbe la strada alla caccia alle streghe.
Turchia, Ankara ha in agenda di introdurre la legge sugli agenti stranieri
La bozza del nuovo pacchetto giudiziario, preparato dal ministero della Giustizia turco, prevede una sua versione della legge sugli agenti stranieri. Il pacchetto in questione contiene, quindi, un regolamento chiamato “spionaggio di influenza”. Secondo quanto riferito dal ministro della Giustizia, Yılmaz Tunc, il pacchetto sarà inserito all’ordine del giorno prima dell’inizio della pausa estiva del Parlamento turco, previsto per l’1 luglio.
La norma è fortemente voluta dalla coalizione del governo, ovvero da partito del presidente Erdogan, l’Akp, e dal suo alleato di lunga data, gli ultranazionalisti del Mhp. Una volta arrivato in aula, l’approvazione del pacchetto viene considerato già scontata.
In cosa consistono i nuovi regolamenti?
Il nono pacchetto giudiziario contiene una serie di riforme, alcune aspettate e volute anche dall’opinione pubblica, come per esempio quella che prevede di abolire l’obbligo per le donne di prendere il cognome del marito con il matrimonio. La legge sullo “spionaggio di influenza”, invece, è una di quelle che fa discutere di più.
Il regolamento sullo “spionaggio di influenza” sarà inserito nel codice penale nella sezione dei “Crimini contro il segreto di Stato e lo spionaggio”. Sarà introdotta, quindi, una nuova definizione di reato e il concetto di sicurezza dello Stato equivale all’esistenza dello Stato stesso e al non esporlo a pericoli.
Questa norma prevede la punizione di “alcuni atti compiuti in linea con gli interessi strategici o le istruzioni di uno Stato straniero o di un’organizzazione contro la sicurezza dello Stato e i suoi interessi politici interni o esteri”. Perché il reato sia considerato tale, l’organizzazione non deve essere legalmente riconosciuta secondo la legge turca. Il reato prevede la reclusione da 3 a 7 anni.
L’Mhp ha affermato che il regolamento si rivolge a coloro che ricevono “sovvenzioni” dall’estero e agiscono come “agenti di influenza” e questi saranno condannati. Tutto ciò, ha aumentato le preoccupazioni sui diritti e le libertà in Turchia.
L’opposizione cosa ne pensa?
L’opposizione ha reagito definendo la normativa come potenzialmente trasformabile in una “caccia alle streghe”. Ha avvertito che, se la proposta dovesse diventare legge nella sua attuale forma, giornalisti, ong e ricercatori potrebbero essere facilmente etichettati come “spie di influenza” e quindi arrestati.
L’ordine degli avvocati della capitale Ankara ha anche sottolineato che attività legittime, come la ricerca potrebbero essere considerate criminali. Nella sua forma attuale, si considera che questa normativa minacci la libertà di stampa, la libertà di espressione e il diritto di accedere e diffondere informazioni.
Una simile legge cosidetta “legge russa” è entrata in vigore in Georgia dopo sei mesi di proteste e opposizioni politiche.