Le polemiche e gli scontri politici italiani vanno in scena anche in Albania, con il faccia-a-faccia decisamente acceso tra Riccardo Magi e la presidente del Consiglio Meloni. Il segretario di +Europa si è recato oggi, 5 giugno 2024, a Shengjin, dove sorge la prima struttura destinata all’accoglienza dei migranti provenienti dall’Italia, per contestare l’accordo sui migranti siglato dal nostro Paese con l’Albania.

Magi contro Meloni in Albania, spintoni al parlamentare che accusa: “Immaginate cosa succederà qui ai poveri cristi…”

Urla e spintoni hanno concluso la visita della presidente del Consiglio a Shengjin, dove ha inaugurato il primo hotspot dedicato all’accoglienza dei migranti provenienti dall’Italia. Un fuoriprogramma scatenato dalla protesta condotta dal segretario di +Europa Riccardo Magi, anche lui arrivato in Albania per protestare contro l’accordo tra i due Paesi.

Come documentato da un video diffuso sui suoi canali social, il deputato è stato spintonato e trattenuto a forza mentre, all’esterno del centro, esponeva davanti alle auto del corteo della delegazione italiana un cartello che recitava: No alla Guantanamo italiana. A quel punto Meloni è scesa dall’auto e ha chiesto agli uomini della sicurezza di lasciare il deputato.

Tutto finito? Neanche per sogno, perché è a quel punto che lo scontro verbale tra i due si è acceso, con Magi che ha attaccato l’atteggiamento della sicurezza albanese.

“Se accade questo con le telecamere a un parlamentare potete immaginare cosa accadrà ai poveri cristi che saranno chiusi qua dentro…”

Parole alle quali la premier ha subito replicato duramente (e con una ‘scivolata’ in dialetto romano…), per poi usare il sarcasmo contro l’avversario politico:

Seee poveri cristi… Abbiamo portato la legislazione europea qui. Lei non è il segretario di Più Europa? Non voleva Più Europa? Che Più Europa è? Ho fatto un sacco di campagna elettorale senza sapere se avrei superato la soglia di sbarramento. Le sono totalmente solidale. Le do una mano volentieri”.

Prima del diverbio, Magi aveva denunciato: “Saranno molte di più le navi che riporteranno i migranti in Italia”

Si deve vergognare“, dice Magi. “No, si vergogni lei“, replica la Meloni. Finisce così lo scambio tra i due.

Prima del faccia-a-faccia, il deputato di +Europa aveva attirato l’attenzione dei giornalisti mostrando il cartello sopracitato e attaccando la conferenza stampa tenuta dalla presidente Meloni e dal suo omologo albanese Edi Rama.

“Abbiamo ascoltato i due presidenti fare le vittime, attaccare la libera stampa italiana. Mi sarei aspettato dalla presidenza Meloni una parola di difesa al sistema dell’informazione italiano, invece hanno fatto le vittime e non hanno detto nulla su come questo centro funzionerà, o meglio su come non funzionerà“.

E proprio sul funzionamento degli hotspot, Magi ha fatto il suo affondo, chiedendo retoricamente alla premier la veridicità di certe indiscrezioni legate al meccanismo di accoglienza dei migranti che arriveranno in Albania.

In particolare, il segretario di +Europa ha chiesto se torneranno in Italia i migranti vulnerabili accertati in un secondo momento, o quelli a cui venisse riconosciuto l’asilo o, ancora, quelli che avranno scontato i 18 mesi di permanenza previsti in questi centri. Per poi chiudere:

“Sarà molta di più l’attività delle navi che riporteranno i migranti indietro dall’Albania all’Italia. Tutto quello che avete visto oggi è un enorme spot elettorale“.

Su queste parole, poi, il tentativo di avvicinamento al corteo e l’inizio della ‘zuffa’ con la sicurezza, prima, e la premier, dopo.