Dopo l’incontro, la tempesta che con ogni probabilità non si è mai spenta ma solo assopita. Sta di fatto che la tranquillità non è di casa dalle parti della Lazio. L’ultimo episodio lo striscione contro Igor Tudor da parte della Curva Nord nella notte di ieri, con i tifosi che hanno messo nel mirino il tecnico croato.

Un altro capitolo che si aggiunge alla telenovela del momento. Tudor è ancora l’allenatore della Lazio, ma la sicurezza sulla permanenza ancora non c’è. L’incontro con il presidente Claudio Lotito e il ds Angelo Fabiani ha portato certezze, almeno sentendo le parole del senatore, eppure il dubbio permane.

C’è tregua, ma non pace. Il che lascia tutto in bilico, ma non la pazienza dei tifosi. Nello specifico la Curva Nord, che ha deciso di andare contro Tudor con uno striscione che lascia poco spazio all’interpretazione: “Come allenatore da valutare. Come uomo, Tudor uomo di m***a“. Presa di posizione netta, che però divide i tifosi sui social, tra chi prende le parti del mister croato e di chi avalla le parole del tifo organizzato biancoceleste.

Lazio, la Curva Nord contro Tudor, ma i tifosi si dividono

In casa Lazio c’è maretta, la posizione di Tudor non è salda, e i tifosi osservano preoccupati. A tal proposito la Curva Nord non è rimasta a guardare, scagliandosi contro il tecnico croato nella notte di ieri con uno striscione pieno di risentimento. Tutto pubblicato sulla pagina Instagram del tifo organizzato, con tanto di didascalia: “Il valore di un uomo al comando si vede da come si rapporta non chi sta sopra di lui, ma con chi sta sotto di lui. Giocatore, magazziniere, massaggiatore, tutti hanno lo stesso valore“.

Chiaro ed inequivocabile. C’è chi pensa che lo sfogo sia collegato principalmente alla panchina di Luis Alberto contro il Sassuolo (probabilmente l’ultima partita con la maglia biancoceleste per lo spagnolo), mentre altri mettono in mezzo il suo essere sergente di ferro, che non guarda in faccia nessuno. Un atteggiamento che non sta piacendo, ma c’è anche un’altra parte di tifosi che invece difende Tudor.

Sì, perchè se lo striscione della Nord ha raccolto consensi, ma altrettanto ha fatto anche con chi è in completo disaccordo con questa presa di posizione. Tanto da scatenare la lotta social tra i pro e i contro Tudor: “Lo striscione è perfetto, contro il Sassuolo ha fatto una cosa vomitevole con Luis Alberto e Felipe Anderson“; “Non ci vedo nulla di sbagliato in questo striscione: ci sono due persone che vorrebbero mandarsi a quel paese, ma non lo fanno solo per il loro tornaconto personale, alla faccia della Lazio”; “Tudor pensa che con questi modi da capetto possa risolvere tutto, ma ci vuole rispetto”; “E’ inadatto e non si può andare avanti con lui, semplice.

La difesa

Dall’altra parte la risposta dei difensori di Tudor: “Mi spiegate il senso dello striscione? E’ colpa sua se non possiamo fare un mercato come si deve?”; “Uno dei pochi che sta mettendo spalle al muro la società, e avete il coraggio di dargli contro?“; “Ora sembra essere Tudor il male assoluto, quando invece è il presidente a non alzare l’asticella”

Scambio di opinioni che va avanti ad oltranza, dato che il nome del tecnico biancoceleste continua ad essere di tendenza sui social. Ora da capire quello che potrà succedere, la situazione continua ad essere una vera e propria polveriera.

Cosa sta succedendo

L’incontro tra la Lazio e Tudor ha portato ad un “andiamo avanti”, ma con quella riserva che lascia appesi molti dubbi tra i tifosi. Due giorni fa l’incontro a cena tra il tecnico croato (accompagnato dal suo procuratore) e il presidente Claudio Lotito, insieme al ds Angelo Fabiani. Il giorno seguente un ulteriore vis a vis, da cui è uscita la volontà di continuare insieme: “Con Tudor abbiamo programmato il futuro”, ha sottolineato il presidente-senatore, ma la certezza della pace non c’è assolutamente.

Perchè Tudor è stato chiaro: per fare la sua Lazio ha bisogno di determinati giocatori. Di quelli che ha adesso, molti non vanno bene, chiedendone anche la cessione. Un ragionamento che alla società non ha fatto impazzire, dato che l’aut aut generale non è vista come un opzione. L’obiettivo è quello di poter valorizzare alcuni elementi della rosa, senza rinunciarci, ma da questo punto di vista le parti non collimano, con Tudor che potrebbe anche guardarsi intorno alla ricerca di nuove destinazioni

Una situazione a metà, da tregua armata, che potrebbe portare ad una fumata bianca così come ad una separazione. Sta di fatto che l’unica cosa immutabile è il tempo. Quello scorre, e ad oggi il futuro della Lazio è più incerto che mai, tra idee non chiare e posizioni in bilico. E non è un bene.