Tra il 6 e il 9 giugno 2024, i cittadini dei 27 paesi membri dell’Unione Europea saranno chiamati a votare per rinnovare il Parlamento Europeo, l’organo legislativo principale dell’UE. Ma cos’è esattamente il Parlamento europeo? Quante sedi ha? Come funziona la sua struttura, quali sono le sue funzioni e in cosa consiste il processo elettorale del Parlamento Europeo? Andiamo a fornire un quadro completo per arrivare pronti e preparati al voto.
Parlamento europeo: storia delle elezioni
Le prime elezioni dirette del Parlamento Europeo si sono tenute il 10 giugno 1979 in nove paesi membri, tra cui l’Italia. Prima di questa data, i membri del Parlamento Europeo erano nominati dai parlamenti nazionali. Nel 1979, il Parlamento fu eletto a suffragio universale, un passo importante per la democratizzazione delle istituzioni europee. In quell’anno, i Socialisti e Democratici vinsero con 113 seggi, seguiti dal Partito Popolare Europeo (PPE) con 107 seggi. La prima presidente del Parlamento eletto fu Simone Veil, un’importante figura politica francese.
Qual è il ruolo del Parlamento europeo
Il Parlamento Europeo è l’unica istituzione dell’UE eletta direttamente dai cittadini. Ricopre funzioni simili a quelle dei parlamenti nazionali, tra cui l’approvazione del presidente della Commissione Europea e dei commissari. Inoltre, ha il potere di far dimettere la Commissione con una mozione di censura. Il Parlamento Europeo ha un ruolo cruciale nella legislazione, nel bilancio e nel controllo delle altre istituzioni europee.
Il Parlamento Europeo ha acquisito poteri legislativi significativi con il Trattato di Lisbona del 2009. Sebbene non abbia il potere di iniziativa legislativa, che spetta alla Commissione, il Parlamento esamina, discute, emenda e approva le leggi proposte. Ogni atto legislativo deve essere approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio dell’UE per entrare in vigore.
Il Parlamento ha anche un ruolo cruciale nel bilancio dell’Unione Europea, approvando il Quadro Finanziario Pluriennale, e nelle relazioni internazionali, autorizzando l’ingresso di nuovi Stati membri e la firma di trattati di associazione con paesi extra-europei.
Il ruolo in politica estera
In materia di fiscalità e politica estera e di difesa, il Parlamento Europeo ha un ruolo consultivo. Sebbene non possa prendere decisioni vincolanti in questi ambiti, può adottare risoluzioni che hanno significato politico e rappresentano gli umori dei cittadini europei. Il Parlamento deve anche approvare tutti i trattati internazionali conclusi dalla Commissione e l’ingresso di nuovi membri nell’UE, oltre che l’unanimità dei 27 Stati membri.
Il controllo sulle istituzioni UE e sul bilancio
Il Parlamento Europeo ha compiti di controllo sull’operato delle altre istituzioni UE, in particolare della Commissione, che è legata all’Assemblea da un rapporto di fiducia. Il Parlamento può votare una mozione di censura che obbliga la Commissione a dimettersi. Inoltre, ogni parlamentare può presentare interrogazioni scritte o orali alla Commissione, che deve rispondere. Il Parlamento deve anche approvare il bilancio dell’UE e svolge una funzione di vigilanza sulle spese sostenute.
Struttura e sedi del Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo ha tre sedi principali:
- Strasburgo: si tengono le sessioni plenarie, dove si dibattono e si approvano le misure più importanti;
- Bruxelles: ospita la maggior parte del lavoro quotidiano dei parlamentari, delle commissioni e dei gruppi politici;
- Lussemburgo: è la sede del segretariato generale, l’organo amministrativo principale del Parlamento.
Questa struttura tripartita è spesso criticata per i costi elevati, ma le gelosie nazionali impediscono una razionalizzazione delle sedi.
Com’è composto il Parlamento UE
Il Parlamento Europeo è composto da un massimo di 750 deputati. Il numero di parlamentari per ogni paese è proporzionale alla popolazione, con un minimo di 6 e un massimo di 96 seggi per paese. L’Italia, con 76 seggi, è il terzo paese per numero di rappresentanti, dopo Germania e Francia. Le elezioni si svolgono a suffragio universale, con un sistema proporzionale e una soglia di sbarramento del 4% in Italia.
Evoluzione del numero di parlamentari
Il numero di parlamentari europei è cambiato diverse volte nel corso degli anni. Nel 1979, il Parlamento contava 410 seggi, mentre tra il 2007 e il 2009, con l’entrata di Bulgaria e Romania, arrivò a 785 seggi. Attualmente, il Parlamento conta 705 seggi, ma dopo le elezioni di giugno 2024, diventeranno 720. Questo aumento è dovuto ai cambiamenti demografici nei vari paesi membri.
Il processo elettorale in Italia
In Italia, le elezioni europee si svolgono l’8 e il 9 giugno 2024. Il sistema elettorale è proporzionale, con una soglia di sbarramento del 4%. Gli elettori italiani eleggeranno 76 parlamentari europei. Le elezioni si terranno in una singola circoscrizione nazionale, con un sistema di voto preferenziale che permette agli elettori di esprimere fino a tre preferenze.
Il processo elettorale nei Paesi membri
I trattati europei prevedono che i parlamentari siano eletti con un sistema proporzionale. Tuttavia, ogni paese adotta una propria legge elettorale, creando notevoli differenze tra gli Stati membri. Ad esempio, abbiamo visto che l’Italia, con la legge elettorale del 1979, utilizza un sistema proporzionale con soglia di sbarramento del 4%.
Alcuni paesi sono suddivisi in circoscrizioni, come l’Italia che ne ha cinque, mentre altri no. Esistono anche variazioni nelle modalità di voto: l’Estonia permette il voto online, mentre 13 paesi consentono il voto per posta. L’età minima per votare varia, con la maggior parte dei paesi che la fissano a 18 anni, ma in alcuni, come Belgio e Austria, è 16 anni.
Le elezioni si terranno tra il 6 e il 9 giugno 2024, con i Paesi Bassi che saranno i primi a votare e l’Italia l’ultima a chiudere i seggi.
Elezione dei presidenti del Parlamento e della Commissione Europea
Il primo passo per ogni nuovo Parlamento Europeo è l’elezione del proprio presidente, che avverrà nella prima sessione plenaria a metà luglio. Il successore di Roberta Metsola dovrà ottenere la maggioranza assoluta dei voti espressi dai suoi colleghi parlamentari.
Una delle elezioni più attese è quella del presidente della Commissione Europea. Il candidato viene indicato dai capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri, ma deve essere approvato dagli eurodeputati, che valutano il programma politico del candidato. Il voto è a scrutinio segreto e richiede la maggioranza assoluta, ovvero 361 voti su un totale di 720. Ursula von der Leyen, l’attuale presidente della Commissione, fu eletta con 383 voti.
Prima di approvare la Commissione nel suo insieme, ogni commissario viene sottoposto a un colloquio pubblico con i parlamentari, che ne valutano le capacità. Se un commissario non supera questa valutazione, può essere sostituito da un connazionale scelto dal governo del suo Paese.
I gruppi politici nel Parlamento Europeo
I candidati al Parlamento Europeo si presentano al voto in liste politiche nazionali. Una volta eletti, si riuniscono in gruppi politici trasversali alle nazionalità. Nell’ultimo Parlamento Europeo erano presenti sette gruppi politici principali.
- Partito Popolare Europeo (PPE): riunisce i partiti conservatori moderati, tra cui Forza Italia.
- Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (S&D): il principale gruppo di centrosinistra, include il Partito Democratico italiano.
- Renew Europe: gruppo liberale/riformista ispirato da Emmanuel Macron, con Azione e Italia Viva.
- Verdi/Alleanza Libera Europea: parte della maggioranza che ha sostenuto la Commissione Von der Leyen.
- Identità e Democrazia (ID): include partiti euroscettici e antimigranti come la Lega di Matteo Salvini.
- Conservatori e Riformisti Europei (ECR): comprende partiti di destra sovranista come Fratelli d’Italia.
- Sinistra Unitaria Europea (GUE): gruppo a sinistra di S&D, senza rappresentanti italiani nella scorsa legislatura.
Gli eletti del Movimento 5 Stelle, dopo vari tentativi di avvicinamento a Verdi e Renew, sono rimasti tra i non iscritti. È probabile che i nuovi eletti si organizzeranno negli stessi gruppi, ma potrebbero esserci cambiamenti.
Organizzazione del lavoro
Il Parlamento Europeo si organizza in commissioni tematiche che preparano l’esame dei provvedimenti legislativi. La composizione di ogni commissione rispecchia gli equilibri politici del Parlamento e può contare da 25 a 88 membri. Nell’ultima legislatura c’erano 23 commissioni e sottocommissioni. Possono essere istituite commissioni speciali per trattare argomenti specifici o di inchiesta. Le riunioni di commissione e le sedute plenarie sono pubbliche e trasmesse online, e gli europarlamentari possono lavorare nella loro lingua o in qualsiasi altra lingua europea.
Le petizioni
I cittadini europei possono chiedere ai loro rappresentanti di esaminare particolari questioni tramite petizioni, che possono essere presentate individualmente o in gruppo. Queste petizioni possono riguardare reclami o osservazioni sull’applicazione di norme europee o violazioni dei diritti dei cittadini europei da parte di uno Stato membro, oltre a inviti al Parlamento a pronunciarsi su determinate questioni.