Conto corrente: come è possibile capire se sia effettivamente a costo 0? Essere titolari di un conto corrente implica sostenere determinati costi.
Sul mercato è possibile trovare differenti prodotti che consentono ai correntisti di abbattere le spese e di ottimizzare i costi di gestione di un conto corrente. Determinate soluzioni creditizie consentono di vedersi azzerato il canone annuo, altri prodotti permettono di beneficiare di operazioni gratuite. Nella folta giungla dei prodotti creditizi offerti dalle banche è difficile scegliere il prodotto più adatto a soddisfare le proprie esigenze. Ecco i buoni consigli da seguire che consentono di capire se il conto corrente è a costo 0.
Conto corrente: come capire se è effettivamente a costo 0?
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento dei costi di gestione dei conti correnti dei risparmiatori italiani. Si tratta di una vera e propria stangata senza precedenti. Rispetto allo scorso anno la spesa per la gestione di un conto corrente è aumentata di oltre nove euro.
Per mantenere un conto corrente si devono spendere circa 100 euro all’anno. I conti correnti online sono molto più vantaggiosi: sono questi i dati emersi dall’indagine condotta da Bankitalia. A pesare sono soprattutto i costi fissi rispetto a quelli variabili. Ci sono dei buoni consigli da seguire che consentono di capire se il conto sia davvero a costo 0.
Occhio alle spese sul conto corrente
Per mantenere un conto corrente si spendono all’incirca un centinaio di euro all’anno. Sul mercato sono presenti tantissimi prodotti creditizi a zero spese: tra i prodotti più diffusi ci sono i conti il cui canone annuo è pari a zero. Una delle voci che pesa maggiormente sui costi bancari è proprio quella relativa al canone annuo. Solitamente il canone è più elevato per i conti gestiti in filiale, mentre è più vantaggioso per i conti online.
Svolgendo determinate operazioni, tra cui farsi accreditare lo stipendio e la pensione, è possibile che il canone sia azzerato o ridotto. Alcuni istituti bancari prevedono la possibilità di aprire e di gestire il conto corrente in modo del tutto gratuito. Non è prevista l’applicazione di costi fissi, ad eccezione dell’imposta di bollo prevista dalla normativa vigente.
L’imposta di bollo
Determinati istituti creditizi propongono promozioni in cui è la banca stessa a pagare l’imposta di bollo pari a 34 euro all’anno. Per evitare il pagamento dell’imposta di bollo è necessario che sia mantenuta una giacenza media annua pari a 5mila euro. Nel caso in cui la giacenza media trimestrale ecceda i 5mila euro viene addebitata l’imposta di bollo.
Il bollo viene ripartito nel corso dell’anno trimestralmente in coincidenza con la rendicontazione. In mancanza di rendicontazione nel corso dell’anno, il computo della giacenza media viene effettuato con cadenza annuale e non trimestrale. L’addebito avviene il 31 dicembre. Nel caso in cui il correntista (persona fisica) abbia una giacenza inferiore ai 5mila euro, il bollo non è dovuto. Nel caso in cui il valore della giacenza risulti essere negativo è prevista l’esenzione dell’imposta di bollo.
Occhio ai costi variabili
Quando i correntisti svolgono determinate operazioni gli istituti creditizi applicano determinate commissioni. Nei conti correnti a 0 spese le commissioni sono annullate per le operazioni routinarie come i prelievi ed i bonifici. Per avere la certezza di non pagare servizi che non sono dovuti, è necessario richiedere al proprio intermediario bancario cosa sia incluso nel conto corrente.
Si deve verificare attentamente l’estratto conto ed è necessario controllare se sono previsti costi per i bonifici istantanei, i bonifici allo sportello ed i prelievi fatti presso gli ATM. Per ridurre al minimo i costi è necessario analizzare le offerte di più istituti bancari e tenere conto delle proprie esigenze finanziarie. La migliore cosa è scegliere un conto 0 spese che non preveda oneri per le operazioni che si svolgono più frequentemente.