Come funziona l’imponibilità dei contributi sanitari statunitensi (medicare e medical insurance) per un cittadino statunitense fiscalmente residente in Italia? Cosa dice la normativa fiscale italiana e quali sono le disposizioni applicabili? L’Agenzia delle Entrate ha chiarito se tali contributi devono essere considerati imponibili in Italia.
Contributi sanitari USA non imponibili in Italia: il quesito
Il Signor X, cittadino statunitense residente in Italia, è assunto con contratto a tempo indeterminato da un datore di lavoro statunitense. Ha scelto di versare i contributi pensionistici alla Social Security statunitense invece che all’INPS, secondo la Convenzione previdenziale bilaterale tra Italia e USA. Nella sua busta paga compaiono le voci medicare e medical insurance, pagate dal datore di lavoro statunitense. Il Signor X chiede se tali contributi possano essere considerati non imponibili in Italia o se invece su essi debbano essere versate delle tasse. La risposta a questo quesito non può che emergere dalla normativa fiscale italiana vigente e dalla interpretazione della stessa Agenzia delle Entrate.
Cosa dice la normativa italiana sui redditi da lavoro dipendente
Secondo l’articolo 3, comma 1, del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR), il reddito complessivo di un residente fiscale in Italia è soggetto a tassazione in Italia. Questo include tutti i redditi posseduti, compresi quelli derivanti da lavoro dipendente.
L’articolo 51, comma 1, del TUIR stabilisce che il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori percepiti nel periodo d’imposta, inclusi i fringe benefit. Tuttavia, il comma 2, lettera a) del medesimo articolo specifica che non concorrono a formare il reddito i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro in ottemperanza a disposizioni di legge.
Contributi versati all’estero
La Circolare del Ministero delle Finanze n. 326/E del 23 dicembre 1997 chiarisce che i contributi obbligatori versati in ottemperanza a una disposizione di legge, anche se pagati in uno Stato estero, non concorrono a formare il reddito imponibile in Italia. Questa disposizione si applica a condizione che i redditi cui si riferiscono i contributi siano tassati in Italia.
Contributi sanitari USA: imponibili o no in Italia?
I contributi versati per medicare e medical insurance negli USA, se obbligatori per legge, non concorrono a formare il reddito imponibile del Signor X in Italia. La medicare è un programma di copertura sanitaria gestito dalla United Social Security Administration, obbligatorio per i datori di lavoro statunitensi. La medical insurance, o Obamacare, fornisce copertura sanitaria obbligatoria in assenza di un sistema sanitario nazionale negli USA.
Procedura per l’esclusione dalla tassazione
Per stabilire la non imponibilità dei contributi medicare e medical insurance, il Signor X deve ottenere una certificazione dalle autorità fiscali statunitensi che attesti l’obbligatorietà di tali contributi. Questa documentazione deve essere conservata ed esibita su richiesta dell’Agenzia delle Entrate italiana.
La conferma dall’Agenzia delle Entrate
Abbiamo detto che l’Agenzia delle Entrate conferma che, se i contributi sanitari versati negli USA sono obbligatori per legge, essi non concorrono alla formazione del reddito imponibile in Italia. Tuttavia, l’Agenzia non può determinare l’obbligatorietà di tali contributi, compito che spetta esclusivamente alle autorità statunitensi.
È pertanto estremamente importante che il soggetto che versa i contributi sanitari negli Stati Uniti conservi la documentazione completa rilasciata dalle autorità fiscali statunitensi per dimostrare l’obbligatorietà dei contributi medicare e medical insurance. Questa documentazione sarà necessaria per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate italiana.
Conclusioni
I contributi sanitari statunitensi medicare e medical insurance possono essere esclusi dal reddito imponibile in Italia se sono obbligatori per legge negli USA. Il Signor X deve ottenere la relativa certificazione dalle autorità statunitensi e conservarla per eventuali verifiche fiscali in Italia. L’interpretazione fornita dall’Agenzia delle Entrate italiana conferma questa procedura, mettendo in evidenza l’importanza di un’adeguata documentazione per garantire la corretta applicazione delle disposizioni fiscali.