Il Watford, squadra di calcio inglese partecipante nell’ultimo anno alla Championship, la seconda divisione britannica, ha annunciato il varo di una collaborazione con Republic, una società focalizzata sull’investimento in criptovalute.

Lo scopo della collaborazione è quello di procedere alla vendita del 10% delle quote societarie a tifosi e investitori, sotto forma di token. Chi deciderà di aderire alla proposta, potrà partecipare alla suddivisione dei dividendi, pur non ricevendo il diritto di voto per i processi decisionali interni al Watford.

Calcio e criptovalute, un connubio che continua a funzionare

Il Watford Football Club ha deciso di instaurare una collaborazione con l’azienda crypto Republic, sostenuta da Galaxy Digital e altri investitori. Scopo della nuova collaborazione è quello di procedere alla tokenizzazione del 10% dei titoli azionari del club per poterli offrire a tifosi e investitori.

A spiegare gli obiettivi della collaborazione è stato Scott Duxbury, presidente del club inglese. Il massimo dirigente del sodalizio un tempo appartenuto a Elton John ha infatti dichiarato: “Siamo alla costante ricerca di modi per aiutare il Watford FC a crescere per realizzare i nostri piani”.

Le modalità scelte in questa occasione sono estremamente innovative. Se molti club calcistici stanno puntando sui fan token, per reperire nuove risorse e fidelizzare i tifosi, il Watford ha puntato sulla tokenizzazione delle proprie azioni, dando luogo ad una mossa che ricorda, anche se in piccolo, l’azionariato popolare.

Sino a questo momento sono state effettuate tre prenotazioni, che hanno portato nelle casse sociali 18.533 dollari. Nel prospetto indirizzato al mercato, e agli investitori potenzialmente interessati, si evidenzia come nel corso delle ultime cinque stagioni il Watford abbia incrementato del 239% le entrate derivanti da iniziative commerciali. Un dato che pone il club addirittura in vetta a livello europeo per tasso di crescita.

A proposito del Watford

Il Watford milita nella seconda divisione del calcio inglese, la Championship, dove ha chiuso la stagione al 15° posto. Sino a due anni fa i calabroni (The Hornets), militavano nella massima serie, ove fungevano da vera e propria squadra ascensore, denominazione che spetta ai clubs i quali sono soliti fare la spola tra due divisioni, di anno in anno.

Il sodalizio è di proprietà della famiglia Pozzo, la stessa che presiede l’Udinese. La sua grande notorietà internazionale, tale da andare ben oltre l’effettiva caratura sportiva, deriva dal fatto di essere stato presieduto tra il 1977 e il decennio successivo, da Elton John.

Un periodo d’oro culminato nel secondo posto nell’allora First Division, corrispondente alla Serie A italiana, ottenuto nella stagione 1982-83. Mentre nell’anno successivo il team giunse alla finalissima della FA Cup, competizione considerata ancora più importante del campionato, e al terzo turno di Coppa UEFA.

I rapporti tra calcio e blockchain sono destinati a proseguire

L’accordo sottoscritto da Watford e Republic, è l’ennesimo a sancire il connubio tra calcio e criptovalute. Se molte squadre hanno ormai da tempo deciso di aderire alle proposte delle aziende del settore sotto forma di sponsorizzazione, ci sono anche altre forme di collaborazione tra due mondi all’apparenza diversi.

Il primo è rappresentato dai fan token, le monete virtuali che si propongono di facilitare le interazioni tra squadre e tifoserie. Un settore in cui domina Chiliz, emanazione della piattaforma transalpina Socios.com, capace di sottoscrivere centinaia di accordi in ogni parte del globo.

La modalità scelta dal Watford è invece sostanzialmente una novità. Se alcuni sodalizi, ad esempio Juventus, Roma e Lazio, hanno deciso di sbarcare in borsa, il club inglese ha invece optato per la tokenizzazione delle proprie azioni.

Una iniziativa sostanzialmente nuova e che potrebbe fare da apripista per altre analoghe nell’immediato futuro. Favorita dalla possibilità di rinsaldare il legame tra le società calcistiche e una base di tifosi praticamente sterminata.