Il Venezia in Serie A riempie il cuore di gioia a Moacir Bastos, per gli amici Tuta. Questo il nome avuto sulle spalle dell’attaccante brasiliano, insieme a quel numero 29 sceso in campo solamente un anno, ma rimasto nella storia della Serie A. Il perchè è presto detto: stagione ’98/’99, è il 4 febbraio, e al Penzo si gioca lo scontro salvezza tra Venezia e Bari. Risultato fermo sull’1-1, l’ingresso di Tuta cambia le carte in tavola, con il brasiliano che segnerà il 2-1 finale.
Il gol della discordia, che porterà ad infinite polemiche: i giocatori di casa non esultano a dovere, quelli del Bari puntano Tuta, con De Rosa e Spinesi in particolare arrivati a muso duro contro il brasiliano dopo il triplice fischio di combine, tutto lasciava pensare che l’1-1 potesse andare bene per entrambe. “In quel momento non stavo capendo nulla – spiega Tuta – io avevo fatto gol e festeggiato, stop. Non capivo quella rabbia, ma l’amarezza rimane ancora“. Di una cosa è certa l’ex attaccante: quella rete non ha permesso alla sua storia con il Venezia di poter andare avanti, ma la città lagunare è sempre dentro il suo cuore: “Città e tifosi splendidi, hanno meritato la Serie A, e potranno starci per lungo tempo”, spiega Tuta in esclusiva a Tag24.
Venezia in A, le parole di Tuta a Tag24
Quello spiacevole ricordo non ha intaccato l’amore di Tuta verso il Venezia. Anche il brasiliano ha esultato per la promozione dei ragazzi di Vanoli.
D: Venezia di nuovo in Serie A: felice?
R: Tantissimo, anche perchè il Venezia non è una squadra che può rimanere in Serie B. E’ una grande realtà formata da un gruppo serio e dei tifosi fantastici, a cui si addice la massima serie senza se e senza ma.
D: Secondo te ci sono i presupposti per rimanere in Serie A a lungo?
R: Io penso di sì, vista la mentalità della squadra e del suo allenatore mostrate durante le partite del Venezia, un qualcosa di assolutamente positivo. Durante la stagione ho visto una squadra assolutamente convincente, un anno che sicuramente non è stato un caso in termini di prestazione.
D: Ora punteresti più su giocatori d’esperienza o su una linea verde?
R: I giovani sono il futuro, è quella botta di energia che ti permette di correre tanto nel segno del talento, e che ti permette anche di poter fare plusvalenze importanti in caso di cessioni; ma l’esperienza alla fine fa la differenza comunque. La cosa migliore sarebbe il più classico dei mix.
D: C’è un giocatore che ti è piaciuto particolarmente quest’anno?
R: Non sono riuscito a vedere troppe partite visto che mi trovo a Rio, ma per quel che ho potuto notare direi che non c’è stato un elemento in particolare, io punto sulla squadra che tramite il concetto d’insieme ha saputo mostrare valore.
Tra amore e spiacevoli ricordi
Tuta è pronto a godersi la Seria A facendo il tifo per il Venezia. Anche se il ricordo per quel gol contro il Bari nel 1999 provoca in lui ancora tanta amarezza per quello che è successo in seguito.
D: Ti manca Venezia?
R: Tantissimo, sono passati 26 anni ma il ricordo è sempre bello.
D: Anche se l’ultimo ricordo non è stato bellissimo, quel gol salvezza contro il Bari aveva scatenato polemiche a non finire. Ti da ancora fastidio questa cosa?
R: Assolutamente sì. Perchè non capivo cosa stesse succedendo, io avevo fatto gol e fine, avevo esultato perchè era gol salvezza. Ma invece quella rete ha fatto arrabbiare, e per questo motivo credo di non aver avuto modo di poter rimanere ancora al Venezia. Ma un giorno tornerò a vedere il Venezia dal vivo, sicuro.