Il lavoro del governo per aiutare la sanità italiana ha raggiunto un primo passo nel Consiglio dei ministri di oggi 4 giugno 2024. La premier Giorgia Meloni, in un video pubblicato sui propri canali social, ricorda come la sanità fosse un impegno che il governo avrebbe affrontato ed il decreto legge sulle liste di attesa appena pubblicato cerca di risolvere un problema sentito in tutta Italia.
Meloni indica che nel decreto legge ci sono misure che riducono i tempi per accedere alle cure e che sarà possibile usufruire di una piattaforma nazionale per monitorare gli interventi possibili.
Giorgia Meloni loda il nuovo decreto legge sulle liste di attesa: “Abbiamo fatto un qualcosa che nessuno aveva mai risolto”
Una riforma sulla quale era stato puntato tanto in campagna elettorale e che, poco prima delle Europee, ha portato ad un primo step che però ha bisogno di un vero e proprio disegno di legge. La premier Giorgia Meloni, in un video diffuso sui suoi canali social, sceglie comunque di vedere il bicchiere mezzo pieno e descrive il recente decreto legge sulle liste di attesa come una misura importante e necessaria.
In 5 minuti Meloni esalta un decreto legge che anche il ministro della Sanità Orazio Schillaci ha descritto come uno stacco netto rispetto al passato. Il Cdm ha dato luce verde alla misura che mira ad abbattere le lunghe liste d’attesa che tanti pazienti devono affrontare:
Questa mattina il Consiglio dei ministri ha approvato due importanti provvedimenti che riguardano la sanità. Avevamo promesso ai cittadini che ci saremmo occupati di due problemi che in passato non sono stati affrontati efficacemente, le liste d’attesa e la cronica assenza di medici e personale sanitario e questa mattina lo abbiamo fatto.
Meloni sottolinea l’importanza dell’intervento governativo in materia, andando a sanare (in parte) quelli che per lei erano i deficit sanitari ereditati dal passato:
La sanità è di competenza delle Regioni, dalla riforma del titolo V del 2001 fatta dalla sinistra e quindi le liste d’attesa competono le Regioni, ma noi abbiamo deciso di fare la nostra parte per aiutarle ad affrontare questo problema. Con la Legge di bilancio avevamo portato il fondo sanitario al suo livello più alto di sempre con 134 miliardi di euro nel 2024, avevamo destinato oltre 500 milioni di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa.
Quali sono le misure contenute nel decreto legge
In programma sono stati destinati 300 milioni per abbattere le liste di attesa, un problema come accennato molto sentito e trasversale in tutta Italia. Non è raro infatti che tante persone si spostino da una regione all’altra, spesso anche verso strutture sanitarie private, per avere accesso a determinate cure o per ridurre i tempi di attesa.
Raffaele Donini, assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna e coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, ha stigmatizzato proprio il ruolo assunto nel decreto le strutture private:
Non sappiamo come si declinerebbe. Le misure che ci sono state riferite non risolvono il problema delle liste d’attesa: se non ci finanziano e non abbiamo la possibilità di aumentare l’offerta e incidere sull’appropriatezza della domanda ci saranno sempre. Abbiamo chiesto di ragionare insieme ma se l’intenzione è provare con un decreto legge non abbiamo tempo.
Il decreto legge approvato in Cdm prevede la creazione di una piattaforma nazionale di monitoraggio, l’autorizzazione anche a visitare anche nei fine settimana ed il Cup unico regionale o infraregionale dove saranno presenti le prestazioni disponibili nel pubblico e nel privato. Va menzionato comunque che le misure che prevederanno un esborso economico sono state rinviate ad un prossimo disegno di legge.
Come ha spiegato più nel dettaglio Meloni nel video:
Istituiamo un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa regione per regione, prestazione per prestazione, per capire dove sia necessario intervenire e in che modo. L’altra novità fondamentale è che rendiamo obbligatorio per legge il meccanismo per il quale il medico che fa la prescrizione deve anche indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per quella prescrizione. E interveniamo sulla carenza di medici: per il 2024 il tetto di spesa per le assunzioni sale dal 10 al 15% e dal 2025 lo aboliamo del tutto.
Naturalmente questa misura, arrivata a ridosso delle elezioni europee, è stata criticata dalle opposizioni, in particolare M5S e PD: la segretaria dem Schlein ne critica la mancanza di risorse economiche.