Il destino politico del governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, è giunto ad una prova decisiva. Oggi – 4 giugno 2024 – il Consiglio regionale ligure ha bocciato la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione nei confronti del governatore.
Giovanni Toti, impossibilitato a presenziare alla seduta consiliare in quanto agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso, a seguito di un’inchiesta per corruzione della Procura di Genova ,ha inviato una lettera letta in aula prima dell’inizio della discussione generale.
A chiedere la sfiducia del governatore il PD, M5S, Linea Condivisa e Lista Sansa. Alla base della richiesta, naturalmente, le vicende giudiziarie del governatore che hanno determinato il venir meno delle “condizioni politiche per proseguire”.
Toti, bocciata la mozione di sfiducia. La lettera del Governatore all’opposizione: “La vostra politica con la ‘p’ minuscola”
La maggioranza del consiglio regionale ha respinto, votando contro, la mozione 109, proposta da Partito Democratico, M5S, Linea Condivisa e Lista Sansa per sfiduciare Toti. Diciotto voti contrari contro gli 11 favorevoli delle opposizioni che hanno votato compatte come la maggioranza.
Prima dell’inizio della discussione generale il consigliere Alessandro Bozzano ha letto in Aula la durissima lettera del governatore all’opposizione, una lettera in cui ribadisce l’intenzione di restare al suo posto e li accusa di una “miopia politica con rari precedenti”. Una lettera accolta da un mix di fischi e applausi, in cui Toti ha criticato il tentativo di spallata politica di un’opposizione che “dopo un decennio di costanti sconfitte, politiche ed elettorali, oggi intravede, grazie ad una inchiesta della magistratura, la possibilità di recuperare un po’ del terreno perduto.”
Nella sua lettera Toti dichiara di non voler fare alcun riferimento all’inchiesta che lo coinvolge e che al momento “è solo tale, senza rinvii a giudizio e tanto meno senza condanne”, e attacca nel merito la richiesta di sfiducia in cui secondo il governatore ligure non c’è nulla di politico.
“Avete deciso di continuare sulla strada di una politica con la ‘p’ minuscola, subalterna, pur di approfittare di questo presunto momento di debolezza, cercando di raggiungere un obiettivo che non ritenete raggiungibile con le vostre capacità e la vostra credibilità”.
Ha definito la mozione di sfiducia “arruffata e confusa, che mette tutto insieme” e in cui – secondo il Governatore Toti – si palesa l’odio dell’opposizione verso le opere pubbliche avviate dalla sua amministrazione. Un odio rivolto, non verso le opere in sé, ma verso ciò che rappresenterebbero, ovvero, la misura
“della vostra incapacità, passata e presente. Voi odiate quello che ricorda, e soprattutto ricorda agli elettori, la vostra mediocrità e inconcludenza.”
Accusa, infine, l’opposizione di voler distruggere il “modello Liguria” e conclude con un avvertimento:
“Ve lo dico ora e per il futuro, non esistono carte bollate di un Tribunale che possano surrogare la vostra insipienza e il vostro opportunismo. Cari amici delle opposizioni, oggi non solo perderete nel voto di questa mozione e credendo di sottolineare una nostra debolezza, non vi siete resi conto di aver mostrato invece tutta la vostra. Per questo oltre la mozione, continuerete a perdere anche le elezioni”
In caso di sfiducia e o dimissioni, la Liguria torna alle urne
Al momento la posizione del Governatore sembra essere al sicuro alla luce dell’incontro svoltosi, sabato scorso ad Ameglia, tra Toti e l’assessore Giampedrone in cui il presidente ligure ha incassato l’appoggio della sua maggioranza.
Anche sul piano nazionale, i leader dei principali partiti di centrodestra a partire dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle scorse ore hanno ribadito la fiducia al Governatore, ma il futuro è legato a doppio filo al prosieguo della vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, e la mozione di sfiducia delle opposizioni, rappresenta comunque un chiaro segnale politico ai partiti nazionali.
Nel caso in cui il governatore decidesse di dimettersi – attualmente è solo sospeso e le sue funzioni sono svolte dal vicepresidente della giunta regionale – la Regione Liguria potrebbe andare al voto già a partire dal prossimo autunno tanto che – nonostante smentite di circostanza – in tutti i principali partiti italiani è già partita la corsa al nome del successore dell’attuale presidente.